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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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Alla scoperta della storia

 di Antonio Stanca

 

Con Cristiani – perseguitati e persecutori di Franco Cardini la casa editrice Salerno di Roma ha inaugurato ad Aprile di quest’anno una nuova collana intitolata “Aculei” e diretta da Alessandro Barbero. Questa si propone di far luce, mediante una serie di saggi di noti studiosi, su momenti, aspetti, fenomeni, personaggi della storia passata e presente che ancora non sono stati sufficientemente chiariti. I lavori muoveranno dall’esame dei documenti al fine di ottenere il maggior grado possibile di obiettività, di raggiungere quella verità difficile da contestare.

Il Cardini è l’autore del primo ampio saggio. Egli insegna Storia Medioevale presso l’Università di Firenze ed oltre che come storico è conosciuto come giornalista, narratore, consulente televisivo e cinematografico. In Cristiani – perseguitati e persecutori compie un lungo viaggio, dal primo secolo dopo Cristo giunge al quinto, sesto ed oltre esplorando in maniera dettagliata, puntuale, gli eventi che in tale periodo, nel bacino del Mediterraneo, hanno interessato la religione cristiana. La sua è un’indagine che, servendosi dei relativi documenti, mira ad illustrare come il cristianesimo sia passato dalla sua nascita e formazione alla sua affermazione, come i cristiani prima “perseguitati” siano poi divenuti “persecutori”. Quest’ultimo, dice il Cardini, è un aspetto della storia del Cristianesimo che viene generalmente omesso ed egli ha voluto chiarirlo col suo libro ed offrire il primo esempio di quello spirito di scoperta, di rivelazione che contraddistingue la suddetta collana di studi.

È molto ricca la documentazione che lo studioso propone nell’opera, essa procura al lettore una serie interminabile di rivelazioni, gli fa conoscere i tanti particolari che i libri di storia non riportano, gli scopre un mondo, una vita che non immaginava fossero stati così animati. Le fonti citate dal Cardini fanno sentire vicino un tempo che è trascorso da centinaia di anni, fanno partecipare delle innumerevoli situazioni, vicende che allora si sono verificate, fanno sapere chiaramente come si viveva, come si pensava, come si agiva durante gli ultimi secoli dell’impero romano, mostrano che la storia è più ampia, più complessa di quanto generalmente si crede. Nel saggio l’autore ricostruisce tutto ciò che è  avvenuto tanto tempo addietro, le parole, i gesti, i pensieri, i segreti di persone vissute secoli fa, recupera le credenze, le leggende, le visioni, le profezie che hanno sempre accompagnato la storia antica, si muove tra grandi e piccole cose, tra i progetti, le azioni, i comportamenti di un imperatore, di un papa, di un condottiero e quelli di un uomo comune, di un semplice fedele, di un soldato. Leggendo si ha l’impressione di non aver mai saputo che tanta storia sia avvenuta nel Mediterraneo e sulle sue coste: vale per questo il lavoro del Cardini e vale pure perché non esita, nella parte conclusiva, a rivelare come i cristiani, una volta consolidata la propria posizione, una volta acquisito un proprio potere, non abbiano evitato di ricorrere alla violenza contro chi era di altro credo religioso o non voleva convertirsi a quello cristiano. Avevano usato, cioè, riguardo ai pagani o seguaci di altri culti quei sistemi che erano stati usati verso di loro quando, agli inizi del primo secolo, erano soltanto gruppi di persone intimorite che avevano paura a manifestarsi.

Come nasce, cresce, si forma, acquista una propria identità, si diffonde, come s’incontra e scontra con tutto quanto avviene intorno, come da una religione diviene la religione di un impero, di un territorio che va dalla Francia al Medio Oriente, all’Africa: questo fa vedere Cardini e questo dà rilievo alla sua opera, le conferisce il valore di un documento importante, la trasforma nella vasta testimonianza di un esempio di coraggio, di temerarietà forse unico nella storia, quello dei primi cristiani che, sorretti dalla sola speranza in un mondo migliore di quello terreno, sopportarono   calunnie, menzogne, torture, persecuzioni, morti, fecero di quella speranza una religione che riuscì ad emergere tra le tante che esistevano in quei secoli di basso impero romano, di molte e diverse  popolazioni, di molti regni, di continue guerre. Su tanto, su tutto ha vinto il Cristianesimo, partito in silenzio è giunto ad avere una sua voce, una sua organizzazione, i suoi funzionari, i suoi vescovi, i suoi papi, le sue chiese, i suoi conventi e soprattutto i suoi fedeli. Ma violento si è mostrato dopo verso i fedeli di altre religioni e questo vorrebbe essere il segreto rivelato dal Cardini e taciuto o trascurato da molta storia dal momento che non era compatibile con le istanze più autentiche della religione cristiana. «Nell’ebraismo e nell’Islam, religioni di Legge, quella violenza può essersi presentata o presentarsi come coerente sviluppo delle premesse del loro patto con Dio: nel cristianesimo invece, religione dello Spirito, essa diviene insanabile contraddizione, insopprimibile paradosso». Sarà, infatti, sempre difficile spiegare come una religione di pace, di amore, abbia potuto assumere atteggiamenti violenti, come questi si siano continuati nei secoli successivi, crociate, inquisizione, le stragi dei conquistadores, i processi contro Galilei e Bruno, ma sarà pure importante non esaurire in tali episodi l’intero Cristianesimo, non confondere alcuni suoi aspetti pur deteriori col suo spirito, alcune sue manifestazioni marginali col suo significato centrale.


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