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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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Il valore del passato

di Antonio Stanca

La sera di Martedì 6 Settembre 2011 a Sternatia, in provincia di Lecce, presso il Centro Studi “Chora-Ma”, da anni egregiamente diretto da Donato Indino e divenuto un punto di riferimento per manifestazioni culturali legate al territorio, è avvenuto un incontro culturale tra Greci del Salento e Greci della Calabria. Si è subito creata un’atmosfera d’intesa e di dialogo che ha caratterizzato l’intera durata dell’incontro ed ha permesso che si procedesse nel migliore dei modi e si pensasse ad altri rapporti e scambi.

Si è iniziato col saluto del Presidente del Centro Studi, Donato Indino, che ha illustrato il programma della manifestazione e le sue finalità. Su queste si sono soffermati poi i relatori, dal Presidente del Centro Culturale calabrese “Paleaghenea”, avvocato Mario Maesano, al professore Salvatore Dieni, ai Presidenti delle Associazioni Culturali della Grecìa Salentina, dottor Giorgio Filieri, signor Francesco Manni, signor Silvano Palamà. Dai loro interventi è risultato che la situazione della lingua greca nelle due zone della penisola è quella di una minoranza linguistica in gravi difficoltà. Col tempo sono sopraggiunti dei problemi e necessari e urgenti sono divenuti dei provvedimenti da parte degli organismi competenti per evitare che il greco calabrese e salentino si estingua. Anche presso la scuola ci sono stati problemi e difficile è ormai ottenere ore d’insegnamento di tale lingua. Maggiormente controllata è sembrata ai rappresentanti calabresi la situazione nel Salento e si sono riproposti d’instaurare dei contatti più frequenti con quest’area linguistica. Animati da buone speranze nonostante le difficoltà sono apparsi, tuttavia, i partecipanti, disposti ad impegnarsi per migliorare quanto sta succedendo. Si è concluso con la recita di poesie e con canti in Griko.

Importanti sono queste manifestazioni soprattutto quando riguardano territori che nel passato sono stati uniti culturalmente e linguisticamente come la Puglia e la Calabria. Con esse si può pensare a come recuperare quei sostrati che altrimenti sarebbero da considerare finiti per sempre, perduti. Scoprirli significa, invece, ritrovarsi, riconoscersi, sentirsi vicini, uguali e pensare al futuro.

Aumentare bisognerebbe lo spazio, il tempo che a simili scambi finora sono stati concessi, estendere il loro ambito, sapere di più del passato perché ne guadagnerebbero la memoria, la coscienza degli interessati. Verrebbero alla luce elementi, valori nei quali queste potrebbero identificarsi e più facile sarebbe combattere le tante crisi che i tempi moderni hanno comportato per lo spirito.

Degno di nota è che Centri di studio come “Chora-Ma” promuovano simili operazioni e s’impegnino per certi recuperi, che verso di essi richiamino l’attenzione, ad essi sensibilizzino l’opinione pubblica. Dovrebbero farlo in maniera sistematica,  diffondere le acquisizioni raggiunte, assumere una funzione didattica. Senza questi Centri e in una condizione di vita individuale e sociale come l’attuale generalmente disposta a cancellare ciò che è stato non si saprebbe come recuperare il passato né come utilizzarlo per il futuro.


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