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Pittori e tempi
(Come avviene)

di Antonio Stanca

Nel saggio "Storie di figure e di immagini. Da Boccioni a Lucini" (ed. Einaudi) il critico Paolo Fossati esamina l’arte italiana del primo Novecento soffermandosi sulla produzione pittorica ed impegnandosi a scoprire in essa i riflessi degli avvenimenti storici, sociali, culturali del momento. Interesse primario del saggista è dimostrare come il pittore risenta, nella sua attività, delle vicende esterne, come queste siano sempre rinvenibili nelle sue figure od immagini. La vita, la storia, la cultura sarebbero da ritenere tra i principali motivi ispiratori dell’arte figurativa. Pertanto numerosi sono i collegamenti o riscontri, segnalati dal Fossati, tra fenomeni storici e soprattutto tra produzione letteraria e pittura. Nel libro egli mostra come un evento sia divenuto il motivo, il colore di un quadro, come i versi di un poeta o il racconto di uno scrittore si siano trasformati nelle figure o nella luce di una tela, nel movimento di un’immagine o nell’espressione di un volto.

Che questo sia avvenuto ed ancora avvenga è indiscutibile: si pensi, a proposito di Boccioni, a quanti rapporti possono essere rintracciati tra l’attività letteraria a lui contemporanea e la sua pittura, a come la situazione storica, allora procedente all’insegna delle scoperte tecniche e scientifiche, dello sviluppo, dell’evoluzione, del movimento, dell’energia, dell’affermazione fisica, abbia trovato nel suo futurismo una delle più immediate e chiare espressioni; oppure si noti come la moderna realtà di alcune città italiane quali Roma, Milano, Torino, Ferrara o le sue tendenze letterarie abbiano contribuito a determinare la pittura metafisica di Carrà, De Chirico, Morandi ed altri o il divisionismo di Severini o la classicità di Casorati. Su questi fenomeni indaga il Fossati e li scopre e documenta procedendo in modo così agevole da coinvolgere il lettore fino a non renderlo accorto che viene trascurato un aspetto molto importante del fenomeno: la posizione, la funzione dell’artista, in questo caso del pittore, nel processo creativo. Esse non possono essere ridotte solo ad un’azione mossa dal reale e intenta a trasfigurarlo come vorrebbero provare i tanti rapporti tra vita, cultura ed opera pittorica rinvenuti dal critico. Ogni artista, compreso il pittore, si muove da sé e per sé, per urgenze e richiami propri, per ispirazione personale. In lui agiscono forze, aspirazioni, pensieri, sentimenti che, diversi da quelli comuni, lo muovono verso l’arte. L’esterno, la storia, la vita offrono solo l’occasione dalla quale tanta energia è sollecitata a diventare espressione, a manifestarsi. E non i tutti i casi è necessario giacché molti autori, anche pittori, soprattutto moderni e contemporanei, sono vissuti ed hanno prodotto rimanendo fuori del proprio tempo e seguendo soltanto i "moti interiori". Nella personalità artistica il processo creativo è in atto prima ancora di giungere ad una definizione propria e se per la pittura definizione vuol dire immagine, colore, luce, questi elementi non provengono dall’esterno ma sono nel pittore pur se privi della forma che l’arte procurerà loro. Tramite l’arte l’interiorità acquista voce, diviene espressione che supera, trascende l’esterno e vale per tutti e per sempre. Non sarebbe possibile ottenere tanta ampiezza se quell’espressione fosse determinata unicamente dal suo momento. Dall’interno si procede, quindi, verso l’esterno e questo assume l’aspetto, il valore, il significato che quello persegue. Perciò può succedere che un autore risulti diverso anche dalla corrente cui appartiene. Su questa si può dire che incidano i tempi determinando i vari stili che nella storia si sono succeduti, i mezzi, gli strumenti linguistici, figurativi, scenici, musicali, di cui l’artista si serve per realizzare quanto avviene in lui. E’ di tale processo interiore che il Fossati mostra di tenere un conto limitato: egli non nega la qualità trascendente dell’arte e quanto da essa richiesto ma indica nello stimolo esterno o proveniente dall’esterno l’inizio dell’azione che la produrrà. Gli riesce difficile riconoscere che l’animo, i pensieri di un artista si sentono partecipi di una dimensione diversa prima di giungere all’arte, che sono essi la sua vera ispirazione, quelli che faranno della sua voce un messaggio nuovo ed unico.


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