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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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Direttore responsabile: Dario Cillo


 

Il vincitore del Premio Nazionale di Letteratura per i ragazzi  “ Città di Bella” 2011, per la fascia d’età 8-11 anni è Giulio Levi con “ Salviamo il mondo” edito da Fatatrac.

Ecco come lo scrittore racconta la sua vita “Ho fatto le scuole nella mia città natale, Firenze. Intorno alla metà del secolo scorso ho preso la maturità classica (un tempo si chiamava così, ora non so) nella famosa sezione B del Liceo Michelangiolo, ottima per le materie letterarie e pessima per quelle scientifiche (tanto per dire, 17 professori di matematica in 5 anni!). Risultato: alla fine del liceo ero bravo in italiano, latino, greco ecc., ma avevo le idee poco chiare in matematica e fisica. Se pensate che questo mi abbia indotto a intraprendere una carriera umanistica, vi sbagliate. Mi sono laureato in medicina e specializzato in malattie nervose e mentali. Ah! – direte – allora hai fatto il medico. Invece no! Per una quarantina d’anni ho fatto il ricercatore, cercando di capire qualcosa di come funzionano le cellule del nostro cervello. Non che ci abbia capito molto (la materia è molto complessa, dirò a mia scusante), ma dai e dai qualche passettino avanti l’ho compiuto, grazie anche ai miei collaboratori.

Iniziato da poco il nuovo millennio, sono andato in pensione (in burocratese: sono stato collocato a riposo. Ma quale riposo? Se non altro dalla burocrazia!), ma appena prima che il passato millennio finisse, così, da un giorno all’altro, ho cominciato a scrivere storie per ragazzi, e ci ho preso gusto. Un po’ perché mi diverto a scrivere; un po’ perché mi piace l’idea di lasciare ai miei nipoti un ricordo più comprensibile degli aridi lavori scientifici; e un po’ perché questa attività mi ha permesso di entrare in un affascinante mondo per me nuovo, di conoscere molte persone interessanti che ruotano nell’ambiente dei libri per ragazzi, e di incontrare tanti ragazzi nelle scuole, che mi arricchiscono e mi fanno riflettere con le loro domande e spesso mi colpiscono con il loro entusiasmo e la loro curiosità. Perché anche se si è studiato tutta la vita, basta la domanda di un bambino per capire che c'è ancora tanto da imparare a questo mondo. E che molte di queste cose, son proprio loro, i ragazzi, che possono insegnarcele .”

 

Oltre 2.000 ragazzi di sette scuole in rete per la promozione della lettura di qualità delle provincie di Potenza e Salerno  lo hanno scelto tra cinque libri finalisti perché affronta in modo avvincente i temi della salvaguardia dell’ambiente.

 Le quarte e quinte elementari di Bella, S.Fele, Filiano, Rionero e Baragiano si sono sfidate rispondendo a nove domande sul libro e si sono divertite a risolvere cruciverba e anagrammi che aiutavano a comprendere la storia raccontata.

 

Lo abbiamo intervistato.


Quali sono gli ingredienti fondamentali per catturare l’attenzione dei ragazzi ?

 

Ingredienti fondamentali per catturare l’attenzione dei ragazzi sono il paradosso, la realtà rovesciata, l’assurdo che si presenta come normalità. Quando l’elemento fantastico assume queste forme, il racconto può risultare ravvivato da aspetti francamente comici o permeati da una vena di ironia.

Ho spesso utilizzato questi ingredienti per affrontare problemi anche complessi - di natura scientifica, psicologica, etica, filosofica, comportamentale, sociale e politica - e per stimolare la curiosità e il desiderio di approfondimento che si manifesta con il porre domande, richiedere spiegazioni, domandare perché.

Ma i ragazzi mostrano pure uno spiccato interesse anche per altri aspetti, non necessariamente lieti, della vita vissuta e dei problemi che essa pone. Sono curiosi di conoscere episodi dell'infanzia dei loro genitori, nonni, zii e spesso ci dicono: "Raccontami una storia di quando eri bambino". Sentono parlare dei grandi problemi del mondo (inquinamento, rifiuti, surriscaldamento, guerre), spesso vivono situazioni difficili in seno alla loro stessa famiglia (separazioni, malattie) e se, come spesso succede, non ricevono adeguate spiegazioni, ne sono intimoriti, li ingigantiscono, si sentono responsabili. Pertanto in alcuni libri ho focalizzato l'attenzione anche su questi aspetti, con un linguaggio adatto all'età del lettore e, se necessario, con la fantasia e il paradosso.

 

Come  riesci a suscitare nei ragazzi l’interesse per la scienza ?

 

In alcuni racconti ho inteso suscitare interesse per varie branche della scienza attraverso storie fantastiche in cui il problema scientifico è peraltro solo accennato o nascosto tra le righe. Ad esempio, 5 dei 6 racconti contenuti nelle “Storie di un Dio pasticcione” (Campanotto editore) hanno a che fare con la creazione: dell’universo, dell’uomo, della Terra, delle forme, dei colori, delle nuvole; il sesto con un mondo futuribile di cui la scienza non riesce a controllare i disastri creati dall’uomo senza il provvidenziale intervento della fantasia. In queste storie il paradosso base è quello di un Dio bonario e, appunto, un po’ pasticcione e non del tutto preparato che, all’inizio degli inizi, fa alcuni errori che generano situazioni paradossali. La soluzione dei problemi non è una strada in discesa, ma scaturisce in un secondo tempo, dal provare e riprovare, dall’approfondimento e anche dalla fantasia, come appunto avviene nella scienza. 

I 5 racconti delle “Storie del 3° millennio” (Campanotto editore) affrontano anch’essi argomenti scientifici, ma sotto una luce diversa. Infatti descrivono in maniera paradossale e fantastica alcune conseguenze negative di uno sfruttamento dissennato della scienza, in assenza di buon senso e di fantasia.  Ma in alcuni casi mostrano anche come la genialità di pochi individui riesca a volte a prevalere sulle mode, sul pregiudizio e sul rifiuto di concetti e realtà che contrastino con consolidate credenze o abitudini.

I 6 racconti presenti in un altro libro ("Salviamo il mondo", edito da Fatatrac), pur avendo come sfondo i drammatici problemi che assillano il mondo attuale (dallo smaltimento dei rifiuti all'inquinamento dell'aria, dal buco dell'ozono allo scioglimento dei ghiacciai dovuto al surriscaldamento, dalla diminuzione delle terre emerse alle reti informatiche che controllano gli armamenti dei potenti) hanno un carattere puramente fantastico e, attraverso l'assurdo e il paradosso, intendono focalizzare l'attenzione dei ragazzi sui problemi reali di oggi e di domani che l'umanità deve affrontare.

 

Il tuo libro di maggior successo, l’albo illustrato “ Venditempo “ affronta un problema filosofico, quello  del tempo. Ce ne vuoi parlare ?

 

Anche un problema filosofico può, attraverso la favola e l’elemento fantastico, essere affrontato a un livello alla portata dei bambini. Mi riferisco ad esempio all’albo illustrato intitolato “Venditempo” (Orecchio Acerbo editore), che porta i bambini a riflettere e se volete a filosofare sul tempo. In questo albo l’elemento conoscitivo e filosofico scaturiscono da una sorta di parabola in cui il lettore accompagna il protagonista del racconto nella acquisizione del concetto, del significato e del valore del tempo. Ma anche a un altro albo illustrato, uscito nel 2010: "Il grande pesce d'argento", in cui col linguaggio semplice di una favola si parla della contesa tra forti e deboli, tra grandi e piccoli, ma anche della comprensione delle esigenze degli altri.

 

 Hai affrontato nei tuoi libri  il tema dei “ diversi”, così attuale in queste settimane di sbarchi a Lampedusa.  Come ?

 

Uno dei problemi sociali più attuali è quello dei “diversi” (per colore, religione, handicap ecc.). Il tema dei diversi è centrale nel romanzo “XJ7K, dallo spazio alla Casa Bianca” (Falzea editore),  che grande successo ha avuto anche tra i miei lettori di Bella e della Basilicata, ma è presente anche altrove, come nel racconto “Ameboscidi” nel libro “Maghi, pesci, scarpe parlanti…in 10 storie fantastiche” (Einaudi scuola).

Nel primo il diverso è impersonato dal protagonista, XJ7K, un extraterrestre umanoide che viene adottato e allevato nel nostro paese e che, finita la scuola e dopo avere sperimentato la difficoltà di trovare un lavoro stabile si trasferisce negli Stati Uniti dove, sfruttando le sue doti particolari nel   campo dell’informatica, fa una folgorante carriera, ma alla fine…..L’avventura di XJ7K si presta ad affrontare in maniera fantastica tanti altri problemi della vita, dalle adozioni, ai rapporti tra superiori  (insegnanti, datori di lavoro) e inferiori (scolari, impiegati), a una civiltà supertecnologica permeata di computer e dei loro virus, ad aspetti della mentalità americana, agli interessi che muovono la politica, a un abbozzo di amore tra “diversi”. Nel racconto “Ameboscidi”, invece, i “diversi” sono impersonati da una strana popolazione di animali fantastici e scherzosi, aborriti dagli umani adulti, ma  tranquillamente accettati con amicizia dagli umani bambini.

 

 Spesso racconti i difetti del genere umano attraverso la saggezza degli animali

 

L’uomo, lo sappiamo, è pieno di difetti, pregiudizi e brutte abitudini e nello stesso tempo si ritiene il padrone del mondo. In vari racconti del libro “Maghi, pesci, scarpe parlanti…in 10 storie fantastiche” gli animali (pesci, polipi, topi e i già citati ameboscidi) sono i protagonisti e si trovano però sempre a fronteggiare l’animale uomo e il confronto con gli umani serve come spunto per rivelare difetti e debolezze di questi ultimi. La simpatia del lettore va decisamente agli animali, solo apparentemente ingenui, ma in fondo saggi e ricchi di buon senso. 

 

 Ti piace giocare con le parole

 

A volte basta un niente per rovesciare la realtà, anche una piccola vocale o una banale consonante ha questo potere magico. E sono proprio i Maghi delle Vocali e i Maghi delle Consonanti, protagonisti di due storie del libro “Maghi, pesci, scarpe parlanti…in 10 storie fantastiche”, a creare situazioni assurde ed esilaranti, trasformando una pizzeria in una puzzeria o una banca in una barca.

 

 Cosa sono per te i sogni e  le fantasticherie dei  ragazzi ?

 

  I sogni e le fantasticherie dei ragazzi costituiscono un angolo privato in cui è consentito di esprimere desideri spesso impossibili a realizzare. Nel libro “Maghi, pesci, scarpe parlanti…in   10 storie fantastiche”, incontriamo il ragazzo che sogna il silenzio e il modo di annullare i rumori molesti, la ragazzina che riesce a oscurare le persone (a volte anche la mamma!) quando sono antipatiche, oppure il giovane povero e triste che, ritenendo di avere una vita priva di bei ricordi, decide di rubarli a chi dovrebbe esserne ricco.

 

 Come eri quando  eri un bambino, come affrontavi le difficoltà della vita ?

 

Nel libro “1940-1945: Gioele, fuga per tornare” (Fatatrac editore) racconto una storia vera, ricostruita sulla base di ricordi e di documenti. Con gli occhi e con l'ingenuità del bambino che ero negli anni della seconda guerra mondiale e delle persecuzioni razziali, rivivo una storia di fughe, nascondigli, inserimento in famiglie estranee di un altro paese. Il racconto è inframmezzato da brevi stacchi di inquadramento storico, utili ai ragazzi per cui quegli anni pur recenti sono immersi in un passato remoto lontano e irreale quanto il Medioevo.

I bambini a volte si trovano a dover affrontare difficoltà più grandi di loro, che stentano a capire, anche se lo vorrebbero. E allora le vivono in maniera fiabesca, difendendosi con la fantasia e a volte attribuendosi colpe che non hanno. La situazione affrontata nel libro “Nebbia di streghe” (Falzea editore) riguarda il caso purtroppo frequente della rottura del rapporto di armonia tra i genitori, che porta alla loro separazione. Il bambino protagonista visualizza questa rottura come una nebbia sempre più fitta, inviata da una strega cattiva, che si interpone tra il papà e la mamma. Dal suo disperato tentativo di annullare questo sortilegio inizia la sua avventura nel castello delle streghe, dal quale però alla fine riuscirà a fuggire con un ingegnoso stratagemma. E uscendo dal mondo della fiaba, sarà indotto a comprendere e ad affrontare una nuova realtà.

Ma vi sono altre situazioni difficili che i bambini a volte devono affrontare. Una di queste (descritta nel libro "La mia mamma guarirà!" edito da Falzea riguarda il caso di famiglie in cui un genitore sia affetto da una malattia cronica. In questo libro il protagonista racconta in prima persona, prima con il candore di un bambino piccolo e poi con sempre maggiore consapevolezza e partecipazione attiva via via che si avvicina all'adolescenza, la vita sua e della sua famiglia che ruota intorno alla malattia della mamma. Con un tono che è mantenuto leggero e un linguaggio semplice, il libro è centrato essenzialmente su vari aspetti della psicologia del bambino e sull'impatto che la malattia della mamma ha sulla sua vita. Nelle mie intenzioni, si tratta di un libro che intende da un lato aiutare i bambini e i genitori che si trovano in situazioni simili a quelle descritte, e dall'altro a rendere partecipi i compagni e gli amici che si trovano in situazioni più fortunate. 

Mario Coviello


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