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Uniti o divisi?

di  Antonio Stanca

Il noto giornalista e personaggio televisivo d’origine ebrea Gad Lerner, nato a Beirut cinquantunanni fa e da tempo vivente nella campagna del basso Monferrato, ha recentemente scritto il saggio “Tu sei un bastardo”, edito da Feltrinelli. E’ un’opera polemica, nella quale l’autore, in uno stile chiaro, scorrevole e molto vicino al parlato, s’impegna in diverse direzioni, in tutte quelle che la moderna, attuale situazione, italiana e straniera, comporta e mostra come ovunque si siano create condizioni tali da favorire la formazione d’identità umane isolate, di gruppi di persone, cioè, che rivendicano le proprie origini, la propria condizione, i propri diritti. Nessun ambito o aspetto della vita dei nostri tempi sfugge al fenomeno. Secondo i luoghi, gli ambienti, i motivi, esso può avere carattere politico, economico, religioso, culturale, razziale, linguistico, sessuale, ecologico, sportivo al punto da essere pervenuti ormai,in Italia e all’estero, ad un contesto sociale popolato da un’infinità di presenze ognuna con proprie regole e difficili, impossibili da riunire, collegare, riportare a comuni linee di condotta, ad uniche direttive.

 Il mondo moderno, secondo le previsioni, avrebbe dovuto tendere a superare le barriere, le divisioni che nella storia passata erano state causa di gravi conflitti, avrebbe dovuto impegnarsi ad avvicinare popoli lontani, eliminare differenze, ridurre antiche rivalità e molto si è fatto in questo senso. Sono sorti molti organismi di carattere internazionale che hanno raggruppato nazioni diverse e lontane e instaurato tra loro rapporti, hanno creato interessi ed obiettivi comuni. Da tempo, soprattutto dopo la seconda guerra mondiale, si procede così ed ormai ci si sente avviati verso l’unificazione del mondo, si parla di globalizzazione e non si spiega come e perché ancora si combatte, si attenta, si uccide. In effetti di là dagli intenti e dagli organismi di carattere comunitario sorti nel mondo molte e gravi sono le sue divisioni, tante quante sono le identità cercate, volute, vissute. Quella della religione islamica è una delle più pericolose ché in suo nome e difesa avvengono attentati e guerre. Anche altre identità hanno avuto ed hanno tristi conseguenze mentre altre ancora esistono solo per difendere gli interessi ed obiettivi di gruppi umani pur minimi.

Da una parte un mondo che vorrebbe essere unito, dall’altra tante lacerazioni: è l’insanabile contraddizione del nostro tempo!

Sulle separazioni insiste Lerner nel libro, sulla tendenza ormai diffusa e incontrollata a volersi diversi, unici, a riscoprire, rivalutare le proprie origini, costruirsi una propria identità ed anteporla a tutto il resto come se niente di questo esistesse o valesse al suo confronto. In tal modo si sono scoperte tante differenze, le si è sostenute, esaltate e questo non è un segnale di progresso ché soltanto riducendo, eliminando le diversità si progredisce, soltanto sacrificando parte di ciò che è proprio per cause comuni, superiori a quelle individuali, si ottiene una condizione di vita migliore perché civile, democratica. E’ quella auspicata dal Lerner nell’opera e da lui proposta perché diventi vera, autentica, non esista solo nelle enunciazioni di rito, sia un’aspirazione diffusa, formi l’unico carattere di un ambiente esteso oltre i confini delle varie nazioni del mondo, costituisca l’aspetto della moderna umanità.


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