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Oltre i tempi ed i luoghi
(Leonardo-Lermontov)

di Antonio Stanca

In Grecia, mentre si svolgevano le Olimpiadi, al Centro Culturale Melina di Atene era in corso la Mostra dal titolo “Leonardo, i giochi e lo sport”. Iniziata il 10 Agosto durerà fino al 28 Settembre e contiene  le opere che l’artista di Vinci (1452-1519) dedicò alle discipline sportive.

In Inghilterra la nota casa editrice Hesperus Press ristamperà, a Novembre, il romanzo dell’autore russo Mikhail Lermontov (1814-1841) “Un eroe del nostro tempo”. La prefazione sarà della famosa scrittrice inglese Doris Lessing.

Autori diversi, di genere diverso, di tempi e luoghi diversi, vengono recuperati e rivalutati in tempi e luoghi diversi e lontani dai loro d’origine. Tanta distanza e differenza, tuttavia, non impediscono, appena si sa di essi, di sentirli vicini, di ripensare alle loro opere o almeno ad alcune, di ritrovarsi in esse, nello spirito dell’autore, nell’atmosfera del tempo. In passato e quasi fino ai primi del ’900 nella produzione letteraria ed in genere artistica, soprattutto europea, le interferenze, gli scambi erano molto frequenti. Non solo il clima culturale, gli umori di una certa epoca  erano vissuti in maniera identica dagli autori delle varie nazioni ma anche le figure, le immagini, i personaggi delle loro opere si riscontravano uguali. Si stabiliva un ambiente unico che non conosceva frontiere, una comunicazione che avveniva pur a distanze notevoli e  della quale facevano parte  sia gli autori sia i loro lettori o spettatori. Di quell’atmosfera,  di quel modo di vivere e  riflettere  le tendenze di un determinato periodo anche il lettore o spettatore d’oggi si sente partecipe. Si sente inserito in quella comunicazione perché, grazie alla scuola o ad altri sistemi d’istruzione e formazione, è durata fino ai nostri giorni, rappresenta un patrimonio comune al quale ci si può sempre e ovunque riferire. Così si spiega come in occasione di una manifestazione mondiale quale le Olimpiadi si è pensato d’esporre le opere di un umanista italiano: in esse tutti, da qualunque parte provengano, possono riconoscersi e ritrovarsi.

Con un autore contemporaneo non sarebbe possibile ottenere tanto. Non perché oggi manchino grossi autori ma perché risultano confusi tra molti altri. C’è, ora, troppa scrittura, pittura, scultura, troppo spettacolo, televisione, cinema, teatro, ci sono troppi generi e linguaggi. Tutti trovano la loro spiegazione e giustificazione, tutti rispondono a delle  esigenze e preferenze sicché frazionate all’infinito risultano queste sia presso gli autori sia presso il pubblico. Tra tanta  varietà non è possibile pensare di concentrare gli interessi di chi produce e di chi segue su determinati motivi, su determinate opere. Il campo si è così dilatato che non si può più parlare di un’atmosfera o tendenza  unica, di quella artistica come di una dimensione privilegiata. Molta dispersione e confusione esistono ormai anche in quest’ambito e così succede che un semplice richiamo a quel passato di tutti, la notizia di un Leonardo in Grecia, di un Lermontov in Inghilterra,  permetta di orientarsi tra tanto disordine, di sentirsi inseriti in un’altra situazione.


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