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  FIGURE IN MOVIMENTO
(Dalla materia alla vita)

di Antonio Stanca

E’ sempre successo   che gli avvenimenti determinanti, i grossi personaggi si siano verificati nelle zone centrali di una nazione, lontano dalle periferie e che queste siano rimaste escluse da fatti importanti di carattere sociale, politico, economico, culturale, letterario, artistico. La modernità era stata prevista come l’epoca del recupero, dell’integrazione di quanto, luoghi, ambienti, persone, non aveva mai partecipato della vita e delle sorti di un paese ed invece di moderno in periferia sono giunti  soltanto i comportamenti esteriori, i costumi, le mode e per il resto l’esclusione è continuata ed ultimamente si è accentuata poiché più gravi sono divenuti gli squilibri tra aree sviluppate ed aree depresse. Ora il centro tende a diventare sempre più centro e la periferia sempre più periferia nonostante i numerosi programmi privati e pubblici, i molti progetti volti a ridurre la distanza e differenza.

In ambito culturale ed artistico il fenomeno ha comportato una mancata partecipazione della periferia alle istanze ed umori che sottendono alla formazione delle correnti di pensiero, dei movimenti di cultura risultati poi distintivi di un paese. Questo non ha impedito e non impedisce che vi siano intellettuali o autori attivi pur se isolati e lontani dai centri. Essi operano tra molti disagi e in ambienti sfavorevoli, dove il problema dell’incomprensione nei riguardi loro e delle loro opere è più grave e, tuttavia, non rinunciano ad esprimere quanto sentono, a manifestare le necessità del loro spirito.

In un contesto come il contemporaneo nel quale non ci sono più convinzioni uniche, inalterabili in fatto d’arte succede ormai che proprio in periferia sia più facile imbattersi nell’autore che, ancora restio alle richieste dei nuovi ambienti, ha conservato le antiche fedi.

E’ il caso del cinquantenne Renè, incisore e scultore di Soleto, piccolo comune della  provincia leccese, dove risiede ed ha luogo una sua mostra permanente. La materia da lui trattata è il legno e in quest’ambito  si è formato da solo durante un percorso che l’ha visto passare dalla prima attività artigianale, nella bottega paterna, ad impegni sempre più complessi e articolati fino alle recenti creazioni in legno d’ulivo che traggono ispirazione dai più diversi motivi, realtà, fantasia, pensieri, sentimenti, riflessioni, natura, paesaggio, religione, mondo animale. E’ la vita ad essere rappresentata da Renè non solo negli aspetti esteriori ma anche negli interiori: in ogni scultura non si tratta di tradurre semplicemente uno dei tanti elementi ispiratori ma soprattutto di dar corpo ad un’idea, perseguire un messaggio, tendere ad un significato. Questo è il segno dell’arte quale superamento, trascendenza della realtà per un’idealità, espressione di un bisogno insopprimibile. Quello che ha mosso Renè dalle fasi precedenti della sua attività alle ultime realizzazioni e che ora lo spinge ad incavare, intagliare, incidere, trasformare un  legno in una serie di curve, pieghe, sporgenze, rientranze, cercare e combinare i suoi diversi gradi di colore, animare la materia tramite la sua stessa luce, farla espressione dello spirito, darle vita. Così avviene una creazione, prende corpo un’idea, si genera l’arte.

E se nella prima produzione risulta difficile chiarire il messaggio perseguito dal Renè in seguito questo si viene precisando e può essere indicato in una concezione dinamica del vivere, nella volontà di muovere ogni forma dell’essere, superare il peso, la staticità della materia, identificare la vita, l’anima di ogni esistenza col suo movimento. Così è da intendere la costante dimensione mobile perseguita dallo scultore nelle sue opere, la loro ricorrente plasticità. Ovunque giunga la mano del Renè, si tratti di figure reali o immaginarie, spunta la loro anima, la loro vita grazie al movimento impresso. Questo non è irregolare, incontrollato ma rientra in un ordine che presiede all’opera e riduce la varietà dei suoi particolari all’unicità di un’immagine, di un significato. Un movimento regolato che mentre dà la vita ne stabilisce i modi, ne contiene gli eccessi, ne indica i criteri.                                 


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