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Vasilikòs: una donna, un’opera

(Alla ricerca della vita)

 

Tra gli scrittori greci viventi si distingue, ormai da anni, Vasilis Vasilikòs, nato a Cavalla nel 1934 ed autore di molti romanzi e racconti. Giovanissimo, nel 1953, esordì con "Il racconto di Giasone" di carattere mitologico, poi i suoi temi sono stati politici, sociali come nel famoso romanzo "Z" del 1966, dal quale è stato tratto un noto film. Dal 1967, anno d’inizio della "dittatura dei colonnelli" in Grecia, fino al 1993 è vissuto, tranne qualche breve rientro, in esilio tra Italia, Francia, Stati Uniti e solo nel 1994 è tornato definitivamente in patria. Il suo lavoro più recente è il romanzo "Una storia d’amore" (148 pagine, 18mila lire), tradotto da Gabriella Macrì e stampato, a Settembre del 1999, ad Atene da parte di Crocetti Editore. E’ un’opera del tipo psicologico – sentimentale come alcune altre dell’ampia produzione dello scrittore. Questa, però, ha sorpreso il pubblico e la critica poiché sembra soprattutto una trattazione di malattie nervose delle quali sono affetti i suoi personaggi. Anche l’amore ha aspetti nevrotici ed è spesso ridotto ad una sessualità deviata. Ci si muove, quindi, in un’atmosfera piuttosto tesa, inquieta che lo stile, in genere paratattico e molto dialogato, contribuisce a rendere permanente. Numerose sono, inoltre, le scoperte che la narrazione riserva al lettore e questo le procura un procedimento imprevedibile poiché perennemente sospeso tra quanto si vede e quanto si cela.

Tra tanto e tale movimento centrale risulta una figura femminile, Magda, madre di due bambini e moglie del noto musicista Iàkovos. Di questo è stata tanto innamorata da aver accettato di soffrire dai primi tempi del matrimonio, quando moglie giovanissima veniva isolata e schernita dai parenti di lui, a tempi più recenti, in cui si è vista trascurata per i suoi impegni musicali e lo ha assecondato nelle sue scandalose manie sessuali. Esclusa od usata è stata, quindi, Magda da Iàkovos e questo col tempo ha guastato il suo trasporto verso il marito e le ha fatto cercare in altri uomini quella comunione d’intenti, quella vita semplice e spontanea, quei sentimenti d’amore che finora aveva nutrito da sola e che le erano necessari per superare i terrori della solitudine e della morte ormai insediatisi in lei. In un primo momento crederà che lo studente Ghiannis, la sua giovane età, i suoi entusiasmi potessero risolvere il problema. La loro storia percorrerà tutto il libro e sarà perennemente controversa soprattutto a causa del carattere instabile, irrequieto del giovane, della sua inclinazione al calcolo, al vizio. Intorno a loro si muoveranno altri personaggi ed uno di questi, l’amico di Ghiannis, sarà ritenuto da Magda il suo uomo ideale. Si concederà anche a lui ma, alla fine, delusa da entrambi dovrà riconoscere la tragicità e ineluttabilità del proprio destino, giungerà ad avere visioni, a cercare e sentire voci di persone scomparse, farà dello spiritismo, impazzirà.

Un dramma potrebbe essere definito questo lavoro di Vasilikòs, il dramma della solitudine, dell’incomunicabilità, della follia, ed accostato a tante altre opere della produzione letteraria, teatrale, cinematografica europea e mondiale, che per tutto il Novecento hanno fatto di temi simili i loro soggetti. Tramite Vasilikòs la Grecia risulta inclusa in un contesto culturale ed artistico di tale ampiezza e modernità. Magda, pertanto, cessa di essere una donna soltanto greca e diviene il simbolo di quella femminilità sempre ferita dai tempi, dai luoghi, dagli eventi, l’esempio universale di una condizione umana ancora tesa alla ricerca di un equilibrio tra le proprie aspirazioni e la realtà, di una precisa collocazione sulla scena della vita. A distinguere ancor più la protagonista femminile del romanzo interviene la scrittura del Vasilikòs particolarmente lirica quando tratta dei pensieri, sentimenti, emozioni della donna. Questi momenti rappresentano delle pause nell’animato contesto di cui si è detto, riducono il tono di quella diffusa atmosfera di tensione che caratterizza l’opera, scaricano questa del peso comportato dalle complicate psicologie dei suoi personaggi, creano delle situazioni uniche ed unificanti in una vicenda che sarebbe potuta risultare molto dispersiva. Con Magda Vasilikòs supera le particolarità materiali e morali dei casi umani presentati nel libro, evita il pericolo di fare di questo una loro puntuale registrazione e perviene a quella dimensione ideale, assoluta che è propria di un’opera letteraria.

Antonio Stanca

Roma – 27 Aprile 2000


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