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DUE CENTRALITA': ALUNNI E DOCENTI

Umberto Tenuta

Nel corso del dibattito svoltosi a Roma il 26 settembre 2001 a cura del movimento "Scuola Libera", Stefano Parisi, direttore generale dell’associazione degli imprenditori, ha affermato la centralità degli alunni, replicando a Savino Pezzotta, leader della CISL, che aveva sostenuto la centralità dei docente.

Due bellissime affermazioni, non in contrasto, ma tutt’e due vere!

Al centro stanno gli alunni e al centro stanno i docenti: i due fuochi dell’ellisse didattica!

Innanzitutto la centralità degli alunni, sostenuta da Parisi, perché occorre finalmente superare le concezioni statolatriche, di ispirazione assolutistica o collettivista, non importa, che al centro pongono lo Stato, e per esso i docenti, misconoscendo i diritti delle persone umane: non degli individui, ma delle persone umane.

Il diritto all'educazione ed all'istruzione è diritto primario delle persone, che lo Stato ha solo il compito di tutelare, proteggere, assicurare che venga rispettato da chiunque, anche dai soggetti interessati. Lo Stato interviene perché gli alunni realizzino effettivamente il loro diritto all'educazione ed all'istruzione, ma non dimenticando che questo diritto appartiene primariamente agli alunni, e in loro vece ai genitori. Il diritto ad educarsi, per farsi uomini, appartiene primariamente alle persone umane: solo quando esse non possono soddisfarlo da sole, intervengono prima i genitori e poi le altre istituzioni educative, prima tra tutte la scuola. Gli alunni non sono i destinatari passivi dell’azione educativa e didattica che lo Stato realizza attraverso la scuola. Lo Repubblica rimuove gli ostacoli che impediscono il <<pieno sviluppo della persona umana>>, assicurando le condizioni che rendano possibile l’esercizio del diritto personale all’educazione ed all’istruzione.

Lo Stato ha il diritto di assicurare che i cittadini siano educati ed istruiti, ma non ha il diritto di educare e di istruire.

Questo diritto appartiene agli alunni, che hanno il dovere di educarsi e di istruirsi, per vivere nella società, in particolare in una società democratica.

Il diritto all’educazione è diritto primario degli alunni, così come il diritto alla vita, alla crescita fisica, alla salute, alla libertà.

Ogni essere umano ha diritto all’educazione, perché solo attraverso l’educazione nasce alla condizione umana, diventa uomo, si autorealizza.

Ad una concezione educativa che vedeva gli alunni destinatari passivi dell’azione educativa dello Stato, individui obbligati, costretti, tenuti ad istruirsi e ad educarsi, si sostituisce la concezione democratica, personalistica, moderna, che vede gli alunni titolari del diritto all'educazione ed all'istruzione, e come tali al centro dei processi formativi.

Sono gli alunni che hanno, non l’obbligo, ma il diritto di educarsi e di istruirsi: sono essi al centro della scuola, con le loro motivazioni profonde ad autorealizzarsi, a umanizzarsi, a farsi uomini, maturando gli atteggiamenti e le capacità che sono propri dell’uomo, oltre che acquisendo le conoscenze che fanno parte del patrimonio culturale dell’umanità.

Gli alunni stanno al centro della scuola ed al centro dei processi di apprendimento: essi non sono meri destinatari dell’azione didattica ma protagonisti dei processi apprenditivi e formativi. Gli alunni non vengono istruiti e non vengono educati dai docenti, ma si istruiscono e si formano.

Gli alunni, però, si istruiscono e si formano, non da soli, ma con la guida, l’aiuto, il sostegno dei docenti!

Occorre subito evidenziare che gli alunni non possono stare al centro, se non stanno al centro anche i docenti: se i docenti non insegnano, gli alunni non apprendono; se i docenti non creano le situazioni formative, gli alunni non si educano: se i docenti non hanno la passione dell’imparare non la possono contagiare agli alunni.

Perché gli alunni siano preparati, debbono essere preparati i docenti; perché gli alunni siano motivati, debbono essere motivati i docenti.

Al centro debbono stare anche i docenti!

Due fuochi, di pari rilievo, di pari importanza.

Sono essi il problema vero della scuola.

Fanno bene Parisi e Pezzotta ad accendere l’uno e l’altro.


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