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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

LA PARTECIPAZIONE DEI GENITORI ALLE  ATTIVITA’ ED AGLI OO.CC. DELLA SCUOLA
Una indagine dell’IRRSAE Veneto condotta sul territorio regionale nel biennio 1998-2000 di Sperimentazione dell’Autonomia Scolastica

di Adriana Gusso

Uno degli scopi dell’Autonomia Scolastica, come si legge nel “Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni” (DPR 275/99), è una condivisione di intenti tra la istituzione scolastica ed il territorio, principalmente le famiglie: nei brevi articoli di cui si compone il testo, è ribadita più volte la cooperazione scuola-genitori al fine di realizzare una relazione educativa sempre più adeguata. Gli studenti fino alla maggiore età sono figli, prima di tutto e quindi il mondo familiare (la nostra Costituzione sancisce i diritti della famiglia) “precede” quello scolastico. Ed è proprio per garantire il successo della scuola che è necessario “avvicinare” i genitori alla scuola, informarli delle iniziative e delle tematiche affrontate, renderli consapevoli della “continuità” del processo educativo-didattico, in modo che gli interventi a scuola abbiano un seguito a casa, e della “reciprocità” del rapporto scuola-famiglia, per convogliare l’impegno di ciascuna componente verso il miglioramento della crescita della persona dell’alunno.

Per conoscere più da vicino i genitori, per sapere cosa fanno, cosa propongono e come interagiscono con la scuola, alla fine del ’98 si è attivata, in IRRSAE Veneto, una prima ricerca che ha visto al lavoro due tecnici dell’Istituto insieme ad alcuni genitori impegnati nelle loro associazioni di categoria. Ne è risultato un questionario inviato, nella primavera del ’99, ai mille presidenti dei consigli di istituto del Veneto, per capire come istituzionalmente ed individualmente i genitori, in questa particolare veste, collaborassero con gli operatori scolastici nel momento, delicatissimo per la scuola italiana, in cui partiva in modo sperimentale la riforma dell’autonomia. La restituzione è stata intorno al 45%, e vi hanno contribuito in misura equilibrata tutte le aree della regione; hanno risposto più la periferia (80%) che le città-capoluogo, più le scuole dell’obbligo (70%) che le superiori. La maggioranza dei questionari ritrae un presidente del consiglio di istituto

Prevalentemente maschio, tra i quaranta ed i cinquant’anni, diplomato o laureato, impiegato o libero professionista e autodidatta per ciò che riguarda la nuova scuola, tanto è vero che, spesso, utilizza gli spazi bianchi dei fogli per puntualizzare le sue osservazioni. Ma l’analisi dei dati offre anche alcune risposte alle domande formulate in partenza: i genitori a scuola, nei consigli di classe o nel consiglio di istituto, sono per lo più coloro che possono disporre liberamente del loro tempo (impiegati, liberi professionisti, casalinghe, pensionati…), poco o niente contano le competenze che il ruolo richiederebbe: a dimostrazione di ciò vi è che, talvolta i genitori presenti alle riunioni per le elezioni di istituto sono numericamente quelli imposti dalla normativa. Manca o è limitata la possibilità per i genitori di informarsi a scuola sulla scuola, dove – emerge dai questionari – in certi casi non si trova uno spazio fisso per ritrovarsi e confrontarsi, nonostante vi sia una manifesta intenzionalità. Si rileva, in effetti, sia la presenza nel territorio di comitati genitori sia l’impegno delle famiglie a scuola rivolto maggiormente, però, verso attività extra, come feste, manifestazioni sportive o teatrali, mercatini, gemellaggi, ricerca fondi, piuttosto che verso ciò che più riguarda la vita di scuola, ovvero organizzazione di mense, visite didattiche, presenza con funzione di esperti in classe. Pochi i genitori al corrente del fatto che si potessero presentare alla scuola, già nel settembre ’98, proposte o progetti, ma tanti quelli che approvano l’autonomia scolastica (80%), anche se con qualche riserva. L’essere stati scelti per l’indagine dell’IRRSAE Veneto, ha spinto alcuni ad osservare per iscritto: “Finalmente vi siete accorti che ci siamo!”

Informagenitori

Ma quali ruoli e responsabilità per i genitori a scuola? In attesa, e chissà per quanto tempo ancora, della Riforma degli Organi Collegiali, questa domanda è più che legittima. D’altronde per essere attivi e propositivi nella nuova scuola autonoma, a contatto e a confronto con dirigenti, docenti (è soprattutto questa categoria la chiave di volta della relazione tra scuola e famiglia) studenti, è per lo meno necessario coltivare qualche interesse sulle problematiche scolastiche, mantenendosi aggiornati. Non tutti, però, sono in grado di essere, degli autodidatti, quindi a chi spetta informare in modo corretto? Alla scuola come si è scritto in premessa, oppure ai mass-media, alle associazioni? E come comunicare le informazioni? Come vincere, soprattutto, l’indifferenza o l’apatia, progressivamente registrata, delle famiglie verso assemblee, riunioni, consigli indetti dalla scuola? C’è disorientamento nella pubblica opinione, come si è potuto constatare nel seminario rivolto ai genitori membri e non degli Organi Collegiali della scuola, svoltosi a Mestre nel dicembre ’99. In quello stesso periodo, comunque, il Ministero della Pubblica Istruzione decideva di dare voce a gruppi di genitori, individuando in loro una delle componenti imprescindibili del mondo-scuola.

La ricerca continua

Con l’anno scolastico ‘99/2000, infatti, proseguiva il Progetto Nazionale di Monitoraggio della Sperimentazione dell’Autonomia Scolastica in 1000 scuole d’Italia (70 in Veneto), dove erano da individuare una decina di genitori per scuola, al fine di costituire dei focus group, incontri di gruppo, per “mettere a fuoco”, appunto,  alcune questioni relative al Piano dell’Offerta Formativa e all’organizzazione scolastica. C’erano le condizioni – per chi scrive – di poter avviare in IRRSAE Veneto una seconda ricerca, sempre rivolta ai genitori a scuola, con un questionario basato sul modulo già collaudato, attualizzandolo dove necessario, da sottoporre a 700 potenziali genitori nelle scuole monitorate del Veneto. Nel giugno 2000, al termine del Monitoraggio, erano stati restituiti 384 questionari (intorno al 50%), con una quota ragguardevole proveniente dall’area veronese. A differenza della precedente ricerca rivolta ai genitori con un ruolo istituzionale, questa era indirizzata a tutti: chi ha risposto, infatti, fa parte del consiglio di istituto o rappresentante di classe o di interclasse (44%), non ha legami con un organismo scolastico specifico (57%). Emerge un’altra diversità: la maggioranza di chi compila il questionario è donna, tra i trenta e i quaranta anni, con figli nelle scuole di base, per lo più casalinga – ma le professioni sono le più svariate -. Inoltre, in modo più marcato rispetto alla prima indagine ma a conferma di quelle posizioni, chi accetta l’intervista scritta segna spesso la risposta no oppure non so o addirittura la omette, ad esempio il 5% non segnala i data anagrafici (paura di esporsi?), il 79% non ha mai partecipato a corsi di formazione specifici, il 48% non sa che i genitori potevano fare qualche proposta alla scuola in merito al Piano dell’Offerta Formativa (anzi 1/3 degli intervistati non conosce assolutamente il POF della propria scuola), il 48% non è informato sulle decisioni prese dal consiglio di istituto, il 41% non sa o non lavora direttamente in qualche attività della scuola, il 63% non sa che esiste un comitato genitori, il 77% non è stato coinvolto o non conosce il problema del dimensionamento delle scuole del territorio, il 70% ignora l’esistenza del Regolamento dell’Autonomia.

Una indagine di questo tipo, basata su interviste scritte, fotografa una data realtà, traducendola in cifre. Non risolve situazioni, ma ci si auspica che favorisce le riflessioni. Soprattutto quando dagli aspetti negativi (ma va tra i negativi il non conoscere?) si passa a quelli positivi. Era stato chiesto, infatti, agli intervistati di segnalare quali potessero essere – secondo loro – competenze, capacità, caratteristiche per l’esercizio di un ruolo partecipe ed attivo da parte dei genitori negli Organi Collegiali della scuola. Le priorità suggerite, quali “saper creare un clima di collaborazione”, “saper comunicare con gli altri”, “saper promuovere proposte e sostenerle”, saper analizzare problemi e assumere decisioni”, sono quelle tipiche di un coordinatore di gruppo; le altre scelte, tra cui “avere flessibilità mentale”, “saper capire i processi formativi degli studenti” ed “informarsi ed aggiornarsi sulla cultura della scuola”, appartengono, in modo peculiare, al genitore-educatore. Appare evidente, quindi, di tali indicazioni, sia pur sommarie, un’attenzione specifica alla persona genitore delegata a cooperare e collaborare in stretto continuo reciproco rapporto cogli operatori scolastici, che alla fin fine, risulta un dato confortante. Da qui si può ripartire. La nuova scuola ha bisogno di risorse, ma in particolare di iniziative sul versante della continuità e della reciprocità, come si sottolineava all’inizio.


Parte prima. Dati anagrafici e ambientali
(Questa parte è indispensabile per meglio comprendere le risposte alle domande di contenuto)

1. Sesso                      M                    F

2. Età:                     _______anni

3. Titolo di studio       Laurea in ______________________________________________

                                   Altro         ______________________________________________

4. Professione (indicare) _______________________________________________

5. Appartiene agli Organi Collegiali della scuola? Si         No

6. Se si, in quale ruolo? (indicare) ______________________________________________

7. Ha avuto esperienze precedenti come rappresentante in  Organi Collegiali della scuola?  Si         No

8. Tipo di scuola a cui fa riferimento:

a)      scuola materna

b)      scuola media inferiore

c)      istituto comprensivo

d)      istituto professionale

e)      scuola media superiore

(indicare) ______________________

9. Provincia in cui è situata la scuola: _________(sigla automobilistica)

10. Dimensioni del territorio in cui è ubicata la scuola:

a)      Comune fino a 10.000 abitanti

b)      Comune tra 10.000 e 50.000 abitanti

c)      Comune tra 50.000 e 200.000 abitanti

d)      Comune con oltre 200.000 abitanti

11. Ha partecipato a corsi di formazione specifici per Genitori?  Si         No

12. Fa parte di qualche Associazione Genitori?                                         Si         No

13. Se No, ne ha sentito parlare?                                                               Si         No

Parte seconda. La condivisione nella scuola autonoma

14. Per quanto riguarda l’eleggibilità della componente genitori negli OO.CC. della sua scuola, si sono valutate

a)      le competenze

b)      la disponibilità

c)      non ci si è posti il problema per la limitata disponibilità numerica dei genitori

15. Le presentiamo una lista di competenze, capacità e caratteristiche per l’esercizio di un ruolo partecipe ed attivo come rappresentante dei genitori negli Organi Collegiali della scuola
(La invitiamo a segnalare quali, a suo avviso, sono le più importanti per lavorare come rappresentante dei genitori nel prossimo futuro nella scuola autonoma.)

a)      comunicare con gli altri nel contesto interno ed esterno della scuola

b)      creare un clima di collaborazione

c)      promuovere proposte e sostenerle

d)      disponibilità al cambiamento

e)      flessibilità mentale

f)        competenze in ambito economico e finanziario

g)      saper analizzare problemi e assumere decisioni

h)      capire i processi formativi degli studenti

i)        informarsi ed aggiornarsi sulla cultura della scuola

16. I Genitori della scuola hanno fatto qualche proposta in merito al Piano dell’Offerta Formativa? Si         No

17. Che tipo di informazione è stata data ai Genitori sul Piano dell’Offerta Formativa (POF)?

a)      generica/superficiale

b)      precisa/dettagliata

c)      non sono stati informati

18. Nel suo istituto ci sono strumenti di informazione rivolti ai genitori?    Si         No       Non so

19. Se si, quali?

a)      giornalino di istituto

b)      bacheca o albo dei genitori

c)      circolari o volantini a cura della scuola o dei genitori

20. Nella sua scuola, c’è uno spazio dove i genitori possano incontrarsi e/o informarsi?

a)      Si, c’è un’aula apposita

b)      Si, ma non c’è uno spazio fisso

c)      No, non c’è mai stata richiesta in tal senso

21. La componente genitori è informata delle decisioni prese nel Consiglio di Istituto della sua scuola?

   Si         No       Non ne sono a conoscenza

22. La componente del Consiglio di Istituto della sua scuola è soddisfatta dell’andamento e delle decisioni del Consiglio stesso?   Si         No       Non so

23. I Genitori della sua scuola sono coinvolti direttamente in qualche attività a servizio della scuola?  Si         No       Non so

24. Se Si, quale?

a)      “esperti” in classe

b)      mensa

c)      vigilanza

d)      visite didattiche

e)      volantini/manifesti

f)        “feste” varie

g)      ricerca fondi-risorse

h)      altro (indicare)

25. I Genitori del suo istituto sono riuniti in un “Comitato Genitori?   Si         No

26. La questione del dimensionamento scolastico ha visto coinvolti i rappresentanti dei Genitori del suo istituto?   Si         No

27. Se Si, come? (indicare)________________________________________________________________________

28. Se No, perché?

a)      perché non sono stati informati

b)      perché la questione non interessa

29. Tra i Genitori del suo istituto è emersa l’esigenza di un riconoscimento economico per la partecipazione agli OO.CC.?  Si, spesso        Qualche volta               Mai

30. Ai Genitori della sua scuola è stata consegnata copia del D.P.R. 8 marzo 1999 n.275 (G.U.10 agosto 1999) del regolamento recente in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche?    Si                     No                   Non so

Molte grazie per la collaborazione

 


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