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Dipartimento per i servizi nel territorio e per lo sviluppo dell'istruzione

Nota 16 settembre 2002

Prot. n. 2562

Oggetto: Protocolli d'intesa tra MIUR, MLPS e Regioni per la sperimentazione di nuovi modelli nel sistema di istruzione e di formazione

I protocolli d'intesa sottoscritti da questo Ministero, dal Ministero del Lavoro e dalle Regioni interessate avviano un processo di interazione tra scuola e formazione professionale che ha l'obiettivo di rendere effettivo il diritto all'Istruzione e alla formazione dei giovani per almeno dodici anni, con un più consapevole coinvolgimento delle loro famiglie.

In questo processo i dirigenti scolastici e i docenti svolgono un ruolo molto importante nella definizione e nella realizzazione di nuovi modelli sperimentali che possono contribuire efficacemente a prevenire e contrastare la dispersione scolastica e formativa.

I risultati prodotti, in passato, dai progetti di innovazione ideati e attuati dalla scuola, pur avendo contribuito al miglioramento qualitativo dell'insegnamento e dell'apprendimento, non sono stati in grado di incidere significativamente sul fenomeno della dispersione.

Le scuole possono, oggi, muoversi più agevolmente come soggetti autonomi promotori di sviluppo culturale e sociale, attraverso un più stretto collegamento con il territorio e con le altre agenzie che operano nel sistema formativo. Esse dispongono degli strumenti normativi per offrire soluzioni rispondenti alle domande molto diverse dei giovani e delle loro famiglie.

Nel contempo, le Regioni sono chiamate a svolgere un ruolo più incisivo nella programmazione dell'offerta formativa sul territorio, facilitando e sostenendo la collaborazione tra le scuole e il sistema della formazione professionale.

Il lavoro congiunto delle scuole autonome e dei centri di formazione professionale ha l'obiettivo di accrescere significativamente il numero dei giovani in possesso di un più alto livello di istruzione e di formazione professionale.

Le intese territoriali tra le Regioni e gli Uffici scolastici regionali costituiscono lo strumento idoneo per definire, nel confronto con le parti sociali, il quadro di riferimento, nel quale possono proficuamente interagire le scuole e i centri di formazione professionale per arricchire ed articolare la complessiva offerta formativa presente nel territorio.

Incomprensioni e conflittualità possono determinarsi solo se le scuole e i centri di formazione professionale non riflettono sui limiti del loro agire separato, che non produce il coinvolgimento di quelle migliaia di giovani che rimangono fuori dalla scuola e dalla formazione professionale, nonostante le risorse profuse per l'attuazione dell'obbligo formativo fino a 18 anni. Le reciproche diffidenze, spesso, portano ad una concorrenza ingiustificata tra le scuole e i centri di formazione professionale che non produce i risultati auspicati. 

Il disegno di legge all'esame del Parlamento potrà determinare un contesto nuovo nel quale far interagire sinergicamente i diversi soggetti formativi per superare progressivamente queste difficoltà.

I nuovi modelli sperimentali promossi dalle intese vanno, però, definiti nell'attuale quadro normativo, nel quale l'obbligo scolastico è elevato a 15 anni. Esso può essere assolto anche nella formazione professionale nell'ambito dei progetti di innovazione previsti dall'art. 11 del DPR n.275/99, che le Regioni presenteranno a questo Ministero in applicazione delle citate intese, con il pieno coinvolgimento delle istituzioni scolastiche e dei centri di formazione professionale che nella loro autonomia li avranno deliberati.

Con le intese territoriali saranno definite le modalità operative che, ferma restando l'iscrizione alla scuola, consentano ai giovani l'assolvimento dell'obbligo scolastico in percorsi di formazione professionale. Le predette intese definiranno, altresì, i criteri e le modalità per il riconoscimento dei crediti, ai fini dell'assolvimento dell'obbligo scolastico. Anche gli accordi di rete tra le scuole possono offrire soluzioni nuove ai problemi organizzativi relativi all'attuazione dei modelli sperimentali.

I progetti di innovazione conterranno le misure per rafforzare il rapporto con il mondo del lavoro, e gli interventi per la formazione congiunta degli operatori della scuola e della formazione professionale, in modo da facilitarne e sostenerne il comune impegno nella realizzazione della sperimentazione.

L'attuazione dei progetti sperimentali sarà accompagnata dall'attività di un apposito gruppo di lavoro costituito presso questo Ministero e composto dai rappresentanti delle Regioni, degli uffici scolastici regionali e del Ministero del Lavoro, con il compito di facilitare la comunicazione tra i soggetti impegnati nell'innovazione e di affrontare le questioni che si presenteranno nell'applicazione dei nuovi modelli. Il gruppo di lavoro potrà svolgere anche un ruolo significativo nel sostenere la dimensione multiregionale, e il confronto delle esperienze, dalle quali potranno essere tratte utili indicazioni per l'attuazione della complessiva riforma del sistema di istruzione e formazione, delineato dal disegno di legge n. 1306/2002.

IL CAPO DIPARTIMENTO
- Pasquale Capo -


Protocollo d'Intesa MIUR - Regione Lombardia

Protocollo d'Intesa MIUR - Provincia Trento

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Protocollo d'Intesa MIUR - Regione Piemonte

Protocollo d'Intesa MIUR - Regione Puglia


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