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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo

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C.M. 9 febbraio 1996, n. 67, prot. 402/A6

Educazione motoria-fisica-sportiva

Nel corso dell'evoluzione degli ordinamenti scolastici ha avuto un graduale, progressivo rilievo l'educazione motoria, fisica e sportiva, dalla Scuola materna agli istituti di istruzione secondaria di II grado.
Esso ha trovato espressione m una pluriennale attivazione di progetti, finalizzati allo svolgimento di attività pre-sportive e sportive (Giochi della Gioventù, Campionati Studenteschi, Iniziative di collaborazione Scuola-Extrascuola), che hanno contribuito, in modo determinante da una parte a far di diminuire il pregresso stato di emarginazione della materia, dall'altra ad un processo di adeguamento degli ordinamenti che ha trovato significativa realizzazione, da ultimo negli orientamenti per la Scuola materna e nei programmi di educazione motoria nella Scuola.
È opportuno che il rinnovato interesse per le attività motorie, fisiche e sportive, come espressione dell'intera personalità e come momento di proficuo intervento educativo, riceva una più incisiva risposta istituzionale. Essa dovrà consistere, anche attraverso la tendenziale valorizzazione dell'autonomia scolastica, di pervenire a più avanzate forme organizzatorie che, se pure all'inizio a titolo sperimentale e nel rispetto delle compatibilità finanziarie, permettano il raggiungimento dell'obiettivo di destinare l'attività di avviamento alla pratica sportiva alla generalità degli alunni.
A tal fine le SS.LL. vorranno assecondare progetti ed iniziative incentrati in un'area territoriale omogenea possibilmente corrispondente al distretto, in cui siano presenti i diversi gradi di scuola (dalla scuola materna, alla scuola secondaria di secondo grado), intesi al conseguimento dei seguenti obiettivi:
- definire e "sperimentare" un percorso formativo che, senza soluzioni di continuità, ma secondo un processo coerente e graduale di apprendimento commisurato all'età e allo sviluppo fisico-psichico degli alunni, consenta di superare l'attuale logica dei programmi distinti e separati per settori e gradi di scuola;
- prefigurare modifiche di ordinamento nella prospettiva di una diversa articolazione della cattedra di educazione fisica che, nella scuola secondaria, esalti e valorizzi l'attività pre-sportiva e sportiva (12 ore settimanali di educazione fisica + 6 di tale attività);
- predisporre modalità organizzatorie che garantiscano nella prassi scolastica quotidiana:
a) un servizio qualificato nell'ambito della Scuola primaria;
b) strutture più incisive e funzionali nella scuola secondaria con effettiva apertura alla comunità e al territorio.

Modalità operative

Scuola Primaria

Attivazione presso i circoli didattici in relazione ai progetti formativi elaborati dalle singole scuole elementari e sulla base di un piano provinciale adottato dal Provveditore agli Studi, di centri per le attività motorie, che costituiscono attività integrative extracurriculari, come tali facoltative e, quindi, limitate ai soli alunni che abbiano aderito volontariamente.
Nell'ambito della Scuola Materna saranno costituiti dei centri scuola-infanzia con funzionamento in orario extrascolastico. Il programma prevederà tre campi di esperienza (il corpo, l'acqua, la palla) a ciascuno dei quali saranno dedicati distinti momenti di attività.
L'adesione a tali iniziative è rimessa alla libera scelta da parte delle famiglie degli alunni.
Nei centri scuola-infanzia l'équipe responsabile, accanto al direttore didattico e all'insegnante di educazione fisica, deve prevedere la presenza dell'insegnante della scuola materna.

Scuola Secondaria

Attivazione, presso una o più scuole del comprensorio distrettuale, di un centro sportivo scolastico, già prefigurato con C.M. n. 253 del 1990, con il coinvolgimento di docenti, alunni e genitori. Tale iniziativa dovrà costituire anticipazione di forme di associazionismo studentesco che troveranno più puntuale disciplina nel quadro della progrediente autonomia scolastica.
Detto centro sarà aperto anche agli alunni di altre scuole e al territorio in base ad interesse a livello interscolastico e a convenzioni da stipulare con l'ente locale.
Le forme di organizzazione delle attività nell'ambito del centro sportivo scolastico sono rimesse all'autonoma determinazione delle istituzioni scolastiche interessate.
Non vi è neppure bisogno di sottolineare che la condizione per l'attuazione delle iniziative anzidette è che esse siano oggetto di esplicita previsione nel progetto educativo di istituto rimesso all'autonomia determinazione del collegio dei docenti.

Risorse disponibili

Nei soli limiti consentiti sia dalla disponibilità dei docenti di ruolo ad effettuare le 6 ore settimanali extracurriculari sia dalla disponibilità di personale in esubero le SS.LL. potranno disporre l'utilizzazione di tale personale, sulla base delle deliberazioni delle singole istituzioni scolastiche per le seguenti finalità:
a) - attribuzione delle funzioni di referente, presso i circoli didattici interessati, con compiti di consulenza, di organizzazione e coordinamento, da individuare in un docente di educazione fisica, di ruolo esperto nelle problematiche dell'età evolutiva, con utilizzazione per un massimo di 18 ore settimanali sulla base di un piano di assegnazione adottato dal competente Provveditore agli studi;
b) - nella scuola secondaria, ove per le dimensioni delle attività programmate ed al numero delle adesioni acquisite, venisse ravvisata l'esigenza di nominare un direttore tecnico del centro, che svolga funzioni analoghe a quelle che nell'ambito della scuola primaria sono assegnate all'insegnante di educazione fisica referente, i presidi potranno chiedere alle SS. LL. l'utilizzazione di un docente di educazione fisica particolarmente esperto sia sotto il profilo professionale che gestionale e organizzativo, per la direzione del centro sportivo.
c) - articolazione della cattedra di educazione fisica, nelle scuole e istituti di istruzione secondaria disposti a realizzare la relativa iniziativa, in 12 ore settimanali di educazione fisica e di 6 ore di avviamento alla pratica sportiva. Tale innovazione, oltre ad ampliare spazi orari di insegnamento, ha il duplice vantaggio di vincolare sia i docenti, che gli alunni e per tale via di promuovere la diffusione della pratica sportiva, in ambito scolastico, in termini tendenzialmente generalizzati.
Le suddette utilizzazioni di personale possono, ovviamente, essere disposte secondo criteri e modalità da definire nell'ambito degli accordi decentrati, a livello nazionale e provinciale, da raggiungere con le organizzazioni sindacali a norma dell'art.48 del contratto collettivo nazionale di lavoro.
Sotto il profilo dei finanziamenti, questo Ministero nei limiti dei modesti stanziamenti esistenti valuterà la possibilità di erogazioni di contributi, coinvolgendo, ove possibile, anche il CONI per ogni ulteriore intervento.
Si segnala, inoltre, con riferimento ai momenti integrativi del curriculum appositamente deliberati che i competenti consigli di istituto potranno prevedere contributi volontari degli alunni partecipanti, avendo cura di considerare che siano riferiti solo a spese per il materiale e/o funzionamento, atteso che le prestazione rese dal personale docente, ipotizzate secondo le disposizioni vigenti, vengono retribuite a carico dell'erario.
Sembra superfluo sottolineare che le contribuzioni verranno amministrate secondo la vigente normativa contabile.


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