Prerogative della funzione docente dell'insegnante nel contesto degli approcci di relazione con le diverse figure professionali e medico/specialistiche extrascolastiche che concorrono, istituzionalmente, all'integrazione ed alla scolarizzazione degli alunni portatori di handicaps

Gianfranco Purpi

Verremo svolgendo l'analisi della tematica in questione, attraverso la proposta dei seguenti nuclei fondanti di descrizione:

-#: All'insegnante di sostegno, viene sempre assegnata  (comunque sia) la titolarità e la contestuale corresponsabilità d i funzione docente dell'intera classe ove risulta integrato ogni dato alunno portatore di handicap di riferimento operativo e di specifica assegnazione.

Ciò, quindi, che solleciterà approcci d'insegnamento/apprendimento attraverso attività modulari ed organizzazioni didattico/metodologiche che valorizzino anche la funzione docente differenziata/individualizzata per gruppi di alunni della stessa classe o di classi diverse (dello stesso modulo o di altro modulo); ferma restando l'unità di ciascuna classe.

In ogni caso, le diverse strategie di insegnamento considereranno il presupposto di fondo che ogni forma di scolarizzazione dell'alunno portatore di handicap (o anche soltanto dell'alunno disadattato/svantaggiato da avviare a "recupero" e necessitante di didattica differenziata) deve realizzarsi nel contesto di "un clima sociale positivo" (dunque, non già nell'isolamento dal gruppo di alunni; ovvero dal contesto di classe; ecc.).

-#: La normativa vigente prevede che -comunque sia- (a prescindere del numero di alunni handicappati. frequentanti ed iscritti in una data classe)  abbia ad essere assegnato alla titolarità di ciascuna classe stessa, non più di un docente di sostegno.

-#: Comunque sia, le ore dell'insegnante di sostegno da configurare e prevedere per ciascuna classe, dal gruppo docente di modulo interessato, o dalla docente di sezione  (anche d'intesa con i docenti dei moduli delle classi parallele; o, con le docenti delle altre sezioni dello stesso plesso); sono ore d'insegnamento che si integrano nella gestione e nella pianificazione curricolare di tutto il monte/ore delle ore di insegnamento non frontale (in compresenza) dei docenti curricolari di ciascun plesso.

Ciò, dato che tutte queste ore di compresenza curricolare sono da pianificarsi (qualora da non impiegare per brevi supplenze) sia per progetti realizzabili di recupero e/o di arricchimento dell'offerta formativa; ma anche, a seconda delle priorità di necessità, per la realizzazione di ogni forma utile di individualizzazione/differenziazione dei processi d'insegnamento, in riferimento alle esigenze formative degli alunni portatori di handicaps (e, quindi, ad integrazione funzionale delle specifiche ore di insegnamento prestate dall'insegnante di sostegno).

-#:  Ogni progettualità didattico/organizzativa dei "tempi" e degli "spazi"  delle attività d'insegnamento e scolastiche, in genere, non possono che porsi di specifica competenza di ciascun docente interessato;  ciò, anche per quanto concerne, dunque, la gestione e la pianificazione delle ore d'insegnamento di sostegno e di insegnamento curricolare non frontale (delle ore di compresenza curricolare) laddove sussiste la scolarizzazione/integrazione degli alunni portatori di handicap.

Ciò, che viene a realizzarsi sia a grandi linee ad inizio anno scolastico, relativamente alla "programmazione didattico/educativa"; che per quanto riguarda i dettagliati "tempi brevi"  (relativi alle analitiche progettazioni curricolari delle "unità didattiche minime" d'insegnamento/apprendimento) e gli effetti di ogni altra variabile quotidiana di scolarizzazione e di complessivo funzionamento istituzionale.

In questo senso, si capisce bene come TUTTI GLI APPROCCI partecipativi, di consulenza e/o di intervento istituzionalmente previsti da parte degli organi sanitari (USL), da parte delle équipe di riferimento (qualora si rinvengano), da parte di "agenzie educative" extrascolastiche, ovvero da parte degli "specialisti medici"; ecc.  (in ogni caso, da parte di ogni "figura professionale"  specialistica o "pedagogica" del territorio avente titolo a partecipare all'integrazione degli alunni handicappati  disabili; ovvero ad ogni altra forma d'integrazione scolastica per la realizzazione di attività di arricchimento dell'offerta formativa; ecc.); vengono chiaramente a configurarsi quali approcci e contributi di analisi e di proposta comunque STRETTAMENTE ATTINENTI ALLA SFERA DELLA CONSULENZA descrittiva (anche conseguenti alle indicazioni della diagnosi funzionale e del profilo dinamico funzionale riguardo le diverse caratterizzazioni dell'handicap viste dal punto di vista medico/specialistico e riabilitativo/terapeutico).

Purtuttavia, questi approcci partecipativi di "soggetti istituzionali" extrascolastici (dunque, anche dei medici dell'USL; o, comunque, delle diverse agenzie" educative, riabilitative, e/o degli Enti assistenziali del territorio), non debbono mai aver titolo e pretesa tali da avocarsi poteri e valutazioni decisionali/progettuali riguardo l'esplicazione, la progettazione e la realizzazione della funzione docente e di ogni competenza didattico/educativa, didattico/metodologica e didattico/organizzativa (che restano e dovranno sempre risultare di titolarità esclusiva del personale docente dipendente dell’ Amministrazione statale).

Si capisce bene, allora, come la gestione/pianificazione dei "tempi scuola", è una tra le più essenziali e qualificate competenze intrinseche all'esercizio della funzione docente ed alla correlata pianificazione curricolare di ogni sua progettualità e prassi didattico/metodologica; ben comprendendosi  -conseguentemente-   come tale prassi istituzionale non può che porsi di esclusiva competenza del soggetto istituzionale a cui lo Stato indirizza rapporto di pubblico impiego relativo alle funzioni di docente  (vale a dire, di esclusiva competenza del docente/di/Stato).

Ciò, dunque, a prescindere che queste funzioni possano e/o debbano , poi, essere esercitate; progettate; programmate; effettivamente realizzate con il supporto cognitivo strumentale della massima possibile consapevolezza di dati medico/specialistici; o sociologici; o psico/evolutivi; o "specialistici" di vario genere; ecc. ; che vengono a COMUNICARE al docente stesso, detti soggetti "specialisti"  (istituzionali o meno)  del territorio e dell'USL; ... ma fermo restando  -come risulta evidente-  che ... "far/conoscere/questi/dati/funzionali" non può affatto legittimare e significare che tali  "specialisti"  debbano, poi, avocarsi funzioni e connotazioni specifiche della funzione docente e della professionalità dell'insegnante come  (AD ESEMPIO) il "decidere/i/tempi/scolastici"; ed il quantificare  "le decorrenze/pianificate/delle/ore/di/sostegno", di cui ciascun alunno portatore di handicaps dovrebbe giovarsi settimanalmente.

Si capisce bene che Integrare le diverse competenze significa renderle sinergiche e funzionali alla luce della loro precisa distinzione di profilo e di operatorietà/progettualità istituzionalmente sancite e legiferate; e, quindi, non significa di certo... “confonderle” ovvero renderle… “frammiste”.