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Lettera agli Insegnanti italiani di James Hillman

 

Il testo di Hillman rompe il quadro burocratico e formalista in cui alcuni rinchiudono l'attività didattica; così come si ribella contro l'interpretazione utilitaristica dell'educazione:"La psiche si ribella contro il vero imparare che una società guidata dall’economia insiste nel ritenere di primaria importanza. Devi ricevere un’educazione, avere un’educazione, perché allora sarai più vendibile, servendo l’economia e alzando il Pil". È però altrettanto lontano dalla retorica delle buone intenzioni, dell'entusiasmo giovanilista, del paternalismo indulgente che viziano la scuola soprattutto in Italia da parte di coloro che credono di interpretare e in realtà tradiscono le origini cattoliche del sistema educativo.

Anche se affascinante, il suo progetto pedagogico trova delle difficoltà di attuazione a causa di alcune situazioni di fatto e idee di fondo su cui si fonda l'istruzione europea.

Egli parla del rapporto d'amore che deve scaturire fra docente e discente: l'istanza preliminare di un rapporto d'amore è una relazione di fiducia nata in un ambiente che induca al rispetto per la funzione didattica, per le strutture in cui essa si svolge. Le carenze disciplinari ormai diffuse nella scuola pubblica europea rendono assai diversa l'atmosfera delle classi. Senza che si costruisca un nuovo sistema di rapporti fondati sulla nozione di studium come attenzione e dedizione all'insegnamento il rapporto auspicato da Hillman non può realizzarsi; se ne realizzeranno invece delle caricature.

Il ragionamento di Hillman si inserisce nel quadro della sua riflessione rivolta a privilegiare la linea psicologica che egli ravvisa da Plotino al Ficino tramite Vico. La scuola europea è tuttavia intimamante aristotelica, nel significato con cui Hillman usa questo termine (J. Hillman, L'anima del mondo e il pensiero del cuore) e ogni giorno più scientista (anche se i docenti non sono in grado di trasmettere l'amore per la scienza). L'amore (neo)platonico presuppone un'attenzione ai fenomeni relativi all'anima (spirituali?), e spirito e anima sono vocaboli censurati dal sistema educativo attuale (da cui la sua progressiva paralisi, asfissia e corruzione). Posizioni come quelli di Hillman prevedono una completa sovversione di tale sistema.

Sono entusiasta della centralità in cui Hillman colloca il magistero del Ficino e del modo con cui egli sottolinea la "scoperta dell'anima" compiuta dall'umanesimo. Vedo in questi richiami il manifestarsi di un'esigenza culturale più ampia: col crollo delle ideologie nazionali, religiose e di classi è urgente tornare a meditare i testi di quel momento storico che, prima di drammatiche cesure spirituali e politiche, realizzò a suo tempo la sintesi fra antico e moderno, anima e mondo e le cui ragioni possono costituire il punto di forza su cui far leva per rinnovare la passione della conoscenza e il valore del singolo nel mondo.

Anna Maria Mazziotti
(Associazione PRISMA)


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