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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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La GEL_MINIstra
Striscia settimanale di minestroni ministeriali
Ovvero la solita minestra, o no?
n. 4 – 22 set 2008

 di Tommaso Donati

 

Cara Ministra,

e alfin della vicenda hai – pure tu – estratto dal cilindro la Riforma. La “tua” Riforma.

Leggo:

(ANSA) - ROMA, 19 SET - Il piano di riforma della scuola che il ministro Gelmini ha presentato ai sindacati 'pone le premesse per un innalzamento della qualità'. E' previsto che due miliardi di risparmi 'realizzati col piano saranno investiti in formazione,nuove tecnologie'. Nel piano non vengono toccati gli insegnanti di sostegno e le scuole di montagna. ma verranno ridotti gli indirizzi nella scuola secondaria. A scuola si andrà già a due anni e mezzo e ci sarà più inglese e matematica al liceo classico.

Avevi promesso la riforma e nominato una commissione. Evidentemente una commissione lampo, se in una settimana ti ha permesso di presentare la Riforma ai Sindacati. Come recitava un famoso sketch di avanspettacolo, ora i casi sono due:

a)      fare una Riforma è una cosa da poco, che ci vuole? …

b)      la Riforma era già pronta, lì in un cassetto.

Da come tratti i temi, e controbatti alle obiezioni mi verrebbe da optare per il caso a). Ma so bene che nel palazzone hai trovato tante belle schede e volumi sui progetti di Riforma dei tuoi predecessori. Come non vedere nella tua “maestra unica” l’ispirazione attinta dalla “maestra prevalente” della Moratti? E nella riduzione degli indirizzi della scuola superiore la “liceizzazione” di Berlinguer?

Insomma, echi profondi (e datati) risuonano dietro ai tuoi comunicati stampa e conferenze.

Ma rispetto ai tuoi predecessori hai certamente dalla tua un fattore; il fattore C! C come Como (che altro? Spero tu non abbia pensato male, non mi permetterei mai!) dove i genitori hanno protestato per l’orario assurdo della scuola elementare di Albate (CO) che porta i loro figlioli a contatto con ben nove maestre, organizzate come fossero professoresse delle medie e non maestre delle elementari.

A questo punto, come non darti ragione? La scuola come funziona ora non va. Perché anche se sulla carta c’e’ scritto “3” la grande fantasia organizzativa italiana le fa diventare 3x3, ovvero 9! E eccoci allora all’assurdo, che nulla dovrebbe avere a che fare con la regola, ma si sa che cane che morde uomo non fa notizia, mentre uomo che morde cane lo fa, eccome! E nove maestre per classe fanno notizia, e che notizia! IL cacio sui maccheroni, per te.

Allora mi raccomando … metti pure questa maestra unica, e ricordati di abrogare ogni flessibilità didattica, altrimenti ti troverai con scritto sulla carta “1”, ma poi in qualcuna delle tue scuole riusciranno a far rispuntare le 3 maestre che tanto di indispettiscono.

E voi, maestre di Como, potete mandarmi qualche dettaglio? Sarebbe bello avere il vostro orario di servizio, e capire se di follia si tratta, oppure di ampliamento dell’offerta formativa. Perché non escludo che abbiate le vostre buone ragioni per un simile carosello in classe,  ma proprio in questo momento lo dovevate attivare? Non potevate attendere che la bufera mediatica sul maestro unico si placasse? O pensavate che nessuno se ne accorgesse? Mah … resto nel dubbio!

Di certo c’e’ che oggi si grida allo scandalo, e chi ha portato a galla la notizia (Il quotidiano l'Ordine di Sallusti di Alessandro Sallusti del 20/9. Anche qui, se mi spiegate chi sia, grazie!) si dimostra più pedagogico della vostra scuola. Come non condividere questa conclusione dell’articolo; “Di tutta questa bagarre ideologica, i bambini di Albate se ne fanno un baffo. Loro, vedono semplicemente nove personaggi diversi avvicendarsi alla cattedra. Motivo in più per tifare Gelmini.”

Lo tenevo sulla mia scrivania, a scuola. Il librettino del compianto storico Carlo Cipolla, “Allegro ma non troppo” il Mulino 1988, che nel breve ma profondo saggio “Le leggi fondamentali della stupidità umana” lì compreso analizza – e ci mette in guardia – sulla pericolosità degli stupidi, ben più dannosi anche dei banditi!. Prima regola: “Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione”. La seconda regola ricorda a tutti che una quota di stupidi è presente in egual misura in ogni comunità umana, indipendentemente da ogni altro fattore. Sì, anche nella scuola le regole sulla stupidità umana così ben descritte dal Cipolla valgono.

Con questa rassegnata riflessione chiudo. Il libretto del Cipolla è di nuovo qui, sulla scrivania. A portata di mano.

Mi firmo “Il tuo amico Tommaso”, gentile GEL_MINIstra

Per contattarmi, potete scrivermi a tommaso.donati@edscuola.com

 


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