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L’uomo al crocevia tra sapere e conoscenza

La complessità della società attuale impone la necessità di impadronirsi di forme di saperi ed alfabeti specialistici in modo da disporre di una conoscenza approfondita ed articolata delle regole oragnizzative di lingue e linguaggi diversificati, della pluralità delle loro funzioni e non da ultimo della creatività della loro utilizzazione.

La conoscenza, in tal modo, si estrinseca nella coscienza della partecipazione di ognuno ai saperi "controvertibili" che investono tutti i campi della vita umana e questi ultimi si completano nella sintesi delle conoscenze, nella interiorizzazione, sistemazione e trasferimento ad altri contesti di ciò che si apprende.

SAPERI
(fattori acquisiti)
UOMO
(fattori contingenti)
CONOSCENZA
(fattori modificanti)

Dove i saperi determinano il complesso delle conoscenze acquisite dall’umanità nel corso del tempo mentre la conoscenza è la coscienza acquisita nel tempo e nello spazio, sul piano logico o delle esperienze.

L’io che apprende deve, quindi, essere eletto ad io partecipante , ricco di un proprio curriculum implicito che contribuisce per quel che sa fare al progresso morale, sociale, tecnologico ……

Un io partecipante che contribuisce ad estendere la sua cittadinanza al di là di ogni implicita od esplicita assimilazione di modelli che limitano la sua autonomia.

D’altronde è nel diverso concetto di cittadinanza, vero cemento politico di una società democratica e sua dimensione evolutiva, che si snoda l’uomo diverso, capace di proporre, partecipare, essere solidale e perseguire scopi comuni-sociali in seno alla comunità d’appartenenza ed è nell’attenzione all’introspezione e all’analisi della motivazione all’azione che ogni individuo acquista dignità partecipativa.

Non un uomo- perfetta macchina biologica capace solo di rispondere a stimoli provenienti dall’ambiente circostante bensì un individuo unico capace di intessere relazioni volontarie.

Il riferimento alla psicologia idiografica è evidente se definiamo le coordinate della ricerca dei fattori che l’uomo compie per essere in grado di essere se stesso, unico nella sua diversità.

Tali problematiche devono essere viste anche nell’ottica delle ragioni antropologiche e più propriamente pedagogiche per rispondere adeguatamnete alla concezione dinamica e critica dell’uomo del XXI° secolo a cui è richiesto di essere capace di cambiare e di accettare il cambiamento sostenuto da un’educazione permanente che gli consenta la decodifica dei tanti messaggi che la società multimediale invia, gli assicuri il possesso delle tecniche necessarie alla consapevole partecipazione alla vita economica e politica, in un’ideale adesione alle tesi evolutive lamarkiane alle quali sono essenziali processo storico, eredità culturale e capacità propositiva dell’individuo per il superamento delle situazioni contingenti.

Ogni uomo nascendo si trova collocato all’incrocio determinato da un lato dai saperi dell’ambiente e dall’altro dal suo particolare patrimonio genetico ed è nel combinarsi di questi due elementi che matura la sua personalità.

Ogni individuo, pertanto, per poter iniziare la sua avventura nel mondo, deve necessariamente servirsi della cultura sociale che gli offre schemi d’azione già pronti.

La cultura, secondo Gordon Allport, si presenta come un "sistema di vita" nel quale ogni individuo, riceve il sussidio di abilità già costituite, una possibilità di percorrere strade già tracciate con le quali interagirà scegliendo sulla base del suo temperamento e dell’evolversi del suo senso del sé.

Non è possibile considerare la personalità come qualcosa di definito bensì come "un sistema di serie di comportamenti potenziali che possono essere evocati (entro i limiti della persona) dalle varie condizioni fisiche, sociali e culturali che circondano la persona stessa in un dato momento" (1).

Ciò non significa totale relativizzazione ma riconoscimento di possibili spazi di scelta dettati da una motivazione operante per lo svolgimento di un determinato ruolo sì da fare di ogni individuo un "unicum" in possesso di un’ampia gamma di abitudini (schemi di azione) e disposizioni che possono essere attivate in gradi di combinazioni diverse, capace di prevedere le mete da perseguire nella volontà progettuale della propria realizzazione.

La contrapposizione individuo-persona in favore di quest’ultimo comporta il trionfo della cultura sulla civiltà, della qualità sulla quantità, dell’organicismo sul meccanicismo, della "scuola per tutti" sulla "scuola di tutti" che massifica tutti i suoi prodotti materiali e spirituali.

Prof.ssa Enza Armiento
Ist. Magistrale "A.G.Roncalli" - Manfredonia (FG)

Note

(1) G. Allport "Divenire, Fondamento di una psicologia della personalità" Giunti – Barbera, Firenze pag.155


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