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LA SCUOLA  “VASCELLO FANTASMA”…?
Una “lunga chiosa” all’articolo di Gabriele Boselli
2005: una rotta per la scuola

 

PROLOGO ( ….la rotta…)

Quando si è condannati ad “errare” nel “mare del  contingente”, sembra che solo il presente sia la guida di tutte le azioni ed anche nella scuola, che per principio dovrebbe essere  proiettata al futuro con un benefico “strabismo” rivolto al passato, il consumo e l’effimero si stanno consolidando in connessione con  una cultura dell’”intraprendere” sempre più in voga .

Mi vengono in mente le mie riflessioni di qualche tempo fa in “Riflessi di valori e qualità “pubblicato su questa stessa rivista in altri tempi “politici” e mi convinco del fatto che una cattiva strada intrapresa allora con incertezza, nel porre le premesse per una “nuova scuola”, ora sia invece percorsa con gli estremi “liberisti” del decisionismo  e dell’imperio e con una velocità inaspettata …..anche per gli amanti della “scuola come mercato”!

Sta prevalendo l’immagine e la comunicazione per la competizione:  dalla singola scuola fino a tutti i livelli dell’”amministrazione”ove il “pensiero unico” sta generando tanti “epigoni ……che gareggiano ad essere più realisti del re...” forse anche nel timore dello “spoil…”

La scuola diviene così  da “sin-bolica” …..“dia-bolica”: si accentuano le sparatezze linguistiche e fattuali della pseudopolitica.della pseudopedagogia,della pseudoeducaione…

L’unica salvezza sarebbe di tornare all’essenza del “verbo” e agire in coerenza con i significati “testuali” dei fenomeni e gli “agenti” della storia,della politica (quella della “polis”)della cultura,della democrazia (quella della libertà,dell’uguaglianza e della fratellanza non giacobine ma “rivoluzionarie” anche solo nell’essere realmente “riformatrici”).

Per  “rifare una forma” si può anche glissare sul contenuto (..è quello che sta avvenendo…) si può “riplasmare” una cosa “vecchia”  spacciandola per il futuro…..

La politica della “scena” e la burocrazia, quando vanno d’accordo, sono insuperabili nel  giocare con le parole..che insieme alle immagini sono,ahimè,il nuovo “oppio mediatico dei popoli del mondo..”

Non è citando un generico “spirito” e una non meglio identificata “morale”, pensando al“personale” piuttosto che all’”individuale” dei soggetti, sottovalutando  i principi  costituzionali  nazionali e universali (..globali?) di libertà e uguaglianza, di  pari opportunità , di religiosità e laicità  ( a Cesare……che si fondano la nuova società e la nuova scuola…

 

DIALOGO (…la navigazione..)

La scuola è di per sè “navigazione” e “narrazione” …

            La scuola è locus di dialogo con la realtà e la storia e la natura e l’altro da sé..essa è osservazione,riflessione e azione..e ancora osservazione…

Un diario di bordo di questo cammino di vita  è insieme storia e progetto,non una fredda lista di cose da fare ma nemmeno una semplice “apertura di credito”…

E’ invece traccia di ricerca e scoperta verso tante rotte per altrettanti orienti…La “schola” come “otium”..autonoma e quieta, indifferente perchè disinteressata e  lontana dai lidi del mercato.

Con la “stella polare” dei significati e una idea di scuola “introversa”  perché dentro ognuno di noi “maestri” e dentro ogni “discepolo”  si prefigurano “mete” possibili e “probabili” mai  presuntuosamente “certe” perché pur sempre dentro i misteri della natura e dello spirito che si confondono e giocano con tutti noi.

 

EPILOGO (..l’approdo..)

Non uno solo l’”approdo”  non unica e “predestinata” la meta: molti segni da “in-dicare” e “parafrasi” per  un “divertissement “ di citazioni su altre citazioni ,  in un distillato  testuale che propone  ulteriori “riflessioni migranti”  verso il futuro,navigando a “spirale” al di là delle “secche” delle certezze integraliste del  “presente immanente”  fondato sull’utilità  del consumo spesso dissimulata da  populismo sédicente  “libertario” e dal “liberalesimo”   ad usum delphini…:

 

  • “Credo che l’attuale crisi imponga un ripensamento del concetto stesso di scuola…”
  • “ La politica progressista e il culto dell’efficienza non possono confluire per dare sviluppo  alla scuola..”
  • “..ogni scuola come embrione di vita comunitaria…che rifletta la vita della società e sia permeata dello spirito dell’arte,della storia,della scienza…”
  • “…una scuola non fondata sui principi di una ideologia che pone al primo posto la crescita economica comunque…”
  • “..il dissenso a volte nasconde e a volte scopre le contraddizioni insite nell’idea stessa di scuola…”
  • “…il dibattito in corso sull’avvenire dell’istruzione,nonostante la sua retorica e il suo clamore è più conservatore di altre discussioni in atto in altri settori della vita pubblica…”

 

  • “..gli innovatori dell’istruzione sono convinti che la scuola debba funzionare come un  imbuto per i programmi,le indicazioni e le prescrizioni da loro predisposti..”

 

  • “ ..una riforma dell’istruzione presuppone un  diverso orientamento della ricerca e una diversa comprensione dell’aspetto pedagogico  di ogni cultura  emergente…”

 

  • “..la libertà non può ridursi a scegliere tra varie “merci” preconfezionate”

 

  • “…ciò di cui abbiamo bisogno è un sistema che permetta a ognuno di definire sé stesso apprendendo e contribuendo all’apprendimento degli altri”

 

Concludo  questo che considero un commiato intellettuale nell’imminenza  del disegno di una nuova rotta  e di un nuovo racconto , verso un “tramonto” tinto del colore della speranza che è pur sempre l’ultima divinità  destinata a far nascere un altro giorno.

 

 

29 Dicembre 2004                                                                                Giuseppe Campagnoli

 


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