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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo

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GENNAIO 2003


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Parlamento

Dopo la sospensione natalizia, la Camera ed il Senato riprendono i propri lavori rispettivamente mercoledì 15 e martedì 21 gennaio 2003, mentre le Commissioni si riuniscono rispettivamente a partire da giovedì 9 e da martedì 14 gennaio 2003.

 

Camera

 

Commissioni
7a 14, 15, 16, 21, 27, 28, 29, 30 in sede referente, DdL AC 3387, Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale

Il 28, 29 e 30 gennaio la Commissione approva senza modifiche gli articoli 1, 2, 3 e 4 del DdL AC 3387, nel testo già approvato dal Senato

Il termine per la presentazione di emendamenti al disegno di legge è fissato a lunedì 27 gennaio 2003, alle ore 14

Il 21 gennaio la Commissione adotta il DdL AC 3387, approvato dal Senato, quale testo base per il seguito dell'esame

(21.01.03) Interventi: Relatore e Ministro

7a 29, 30 Il 30 gennaio la Commissione esprime parere favorevole alla 12a Commissione sul DdL AC 172, Asili nido

(29.01.03) Simonetta LICASTRO SCARDINO (FI), relatore, illustrando i contenuti del nuovo testo dei progetti di legge in titolo, precisa che esso riguarda la disciplina dei servizi per la prima infanzia e che è da comprendersi oggi nell'ambito della materia dell'assistenza sociale: precisa che si tratta di una proposta finalizzata a riorganizzare l'intero sistema dei servizi socio-educativi per la prima infanzia, attraverso l'abrogazione della vecchia legge n. 1044 del dicembre 1971, che ne prevedeva l'istituzione.
Richiamandosi alla Costituzione, alla Convenzione ONU sull'infanzia e alla legge n. 176 del 1991, osserva che nell'articolo 1 il testo in esame detta i principi generali ai quali dovranno ispirarsi i servizi destinati ai bambini dai 3 a 36 mesi e alle loro famiglie. Precisa che questi servizi, che saranno d'interesse pubblico e costituiranno funzioni essenziali di Stato, regioni ed enti locali, potranno essere forniti sia da amministrazioni pubbliche che da soggetti privati, compreso il privato sociale.
Con riferimento all'articolo 2, rileva che il testo in esame delinea le caratteristiche del nuovo sistema che sarà articolato in asili nido, servizi integrativi e servizi innovativi, in modo da rispondere alle diverse esigenze dei bambini e delle loro famiglie. Famiglie che dovranno essere coinvolte attivamente nella definizione degli obiettivi educativi, nell'organizzazione e nella verifica della qualità e dei risultati dei servizi stessi; gli enti locali e i gestori pubblici e privati, dovranno invece collaborare tra loro in modo da integrare le diverse tipologie di servizi e favorire la continuità con la scuola dell'infanzia e con l'inserimento dei bambini disabili.
Sottolinea che con articolo 3 si prevede che gli asili nido accoglieranno bambini da 3 mesi a 3 anni e saranno luoghi di cura, crescita, socializzazione e sviluppo delle loro capacità e potenzialità, potendo anche avere tempi e orari di apertura differenziati.
In merito ai servizi integrativi, rileva che l'articolo 4 prevede che le regioni e i comuni potranno attivare servizi integrabili agli asili nido, diversificandoli in modo da assicurare una pluralità di risposte sul piano socio-educativo.
Per i servizi innovativi, precisa che l'articolo 5 prevede che le regioni e i comuni potranno favorire anche la realizzazione di servizi quali nidi e micro-nidi sui luoghi di lavoro o nelle vicinanze, nidi familiari e di caseggiato, organizzati dalle famiglie, singolarmente o in associazione presso il loro domicilio o quello degli educatori. La compartecipazione delle famiglie al costo di gestione dei servizi dovrà essere rapportata al reddito, ma saranno esonerati dal pagamento quelle che si trovano in condizioni di particolare disagio sociale ed economico. Inoltre, la deduzione fiscale prevista dal comma 6 dell'articolo 70 della legge n. 448 del 2001 viene estesa a tutte le forme di servizi previsti dalla legge; i relativi oneri sono determinati in 20 milioni di euro per il 2004 ed in 30 milioni di euro l'anno a partire dal 2005.
Osserva quindi che anche il Parlamento vigilerà sull'attuazione della legge attraverso una relazione che dovrà essergli inviata annualmente dalla Commissione parlamentare istituita presso il Ministero per il lavoro e le politiche sociali.
Esprime, quindi, la convinzione che, garantire ai bambini luoghi di crescita di qualità elevata, pubblici, aperti a tutti, sia un dovere per un paese sensibile ai diritti dell'infanzia; non solo, ma con il provvedimento in esame si offrono ai bambini opportunità indispensabili per un adeguato processo di sviluppo umano ed educativo, valorizzando i ruoli e le funzioni dei genitori per una moderna politica della famiglia.

7a 9, 14, 15, 16, 21, 22, 23, 28 comitato ristretto, Disciplina delle attività musicali, DdL AC 587, 756, 835, 1184, 1213, 2065, 2129, 2434, 2246, 2623, 2672 e 3009
7a 21, 22, 29 in sede referente, AC nn. 2128 e 2181, Sport per le persone disabili
7a 22 Interrogazioni a risposta immediata
12a 22 DdL AC 172, Asili nido
 

Senato

 

Commissioni
7a 28 Il 28 gennaio la Commissione approva la proposta di indagine conoscitiva sullo stato giuridico del personale docente della scuola
7a 21 in sede referente, DdL 1877, Insegnanti di religione cattolica

(21.01.03) Il relatore BRIGNONE sottolinea anzitutto la differenza fra la questione sottesa ai provvedimenti in titolo e quella, pur correlata, dell'insegnamento della religione cattolica su cui la Commissione fu a lungo impegnata nella scorsa legislatura fino alla discussione di una bozza di risoluzione da lui stesso presentata in qualità di relatore. Dopo l'accordo del 1985, con cui fu modificato il Concordato del 1929 e fu raggiunta un'Intesa fra l'autorità scolastica italiana e la Conferenza episcopale, il dibattito si è infatti incentrato proprio su tale aspetto e, in particolare, sulla facoltà degli studenti di avvalersi o meno dell'insegnamento della religione cattolica nonché sulla tutela da assicurare a coloro che optavano di non avvalersene.
La tematica sottesa ai disegni di legge in titolo è tuttavia diversa, atteso che si tratta in questo caso di definire invece lo stato giuridico degli insegnanti di religione cattolica, argomento marginalizzato fino alla scorsa legislatura in favore del dibattito contenutistico sulla disciplina.
Nella scorsa legislatura ha invece preso sostanza l'esigenza di definire lo stato giuridico dei docenti, anche in considerazione del fatto che si andava definendo l'inquadramento degli altri insegnanti precari. A seguito dell'entrata in vigore della legge n. 124 del 1999, la condizione di inferiorità tipica del precariato riguarda infatti ormai solo gli insegnanti di religione cattolica.
Il relatore ripercorre quindi le tappe più significative dell'esame condotto nella scorsa legislatura, dalla presentazione di un testo unificato da parte dell'allora relatore senatore Occhipinti, alla successiva assunzione da parte di quest'ultimo di un incarico di Governo e il conseguente conferimento a lui stesso dell'incarico di relatore, al trasferimento del confronto in Assemblea e al successivo passaggio presso la Camera dei deputati, ove l'esame non si concluse entro la fine della legislatura.
La Camera dei deputati ne ha tuttavia ripreso l'esame in questa legislatura, sulla scorta di un provvedimento governativo che riproduce in gran parte il testo licenziato dal Senato nel luglio del 2000.
Nell'entrare nel merito della questione, il relatore osserva quindi che l'insegnamento della religione cattolica, originariamente affidato a religiosi, è stato progressivamente affidato ad un numero sempre maggiori di laici, pari oggi ad oltre il 76 per cento. Si è cioè formata una nuova generazione di insegnanti di religione cattolica, che svolge la propria professione esattamente come gli altri docenti e rappresenta un solido punto di riferimento delle istituzioni scolastiche, concorrendo ad un'offerta formativa più completa oltre che radicata nella nostra storia e cultura. Tale situazione impone una disciplina più stabile del loro stato giuridico, tanto più che essi non godono del sostentamento tipico dei sacerdoti né delle garanzie dei religiosi appartenenti ad una comunità.
Passando ad una puntuale analisi dei testi presentati, il relatore si sofferma poi in particolare sul disegno di legge n. 1877, di iniziativa governativa, già approvato dalla Camera dei deputati, cui sono stati abbinati altri dieci disegni di legge di iniziativa parlamentare, che in prevalenza seguono il medesimo impianto.
L'articolo 1 del disegno di legge n. 1877 definisce lo stato giuridico degli insegnanti di religione cattolica, che viene equiparato a quello degli altri insegnanti a tempo indeterminato. Esso istituisce infatti due ruoli, uno per la scuola dell'infanzia ed elementare ed uno per la scuola superiore, prevedendo peraltro che nella scuola dell'infanzia ed elementare l'insegnamento possa essere affidato ai docenti di classe purchè riconosciuti idonei dalla competente autorità diocesana. Al riguardo, egli osserva peraltro che generalmente i docenti di classe rinunciano e gli insegnanti di religione cattolica si configurano come docenti specifici.
L'articolo 2 definisce le dotazioni organiche e costituisce uno dei punti su cui maggiormente differiscono le diverse proposte presentate. Il disegno di legge n. 1877 determina infatti la consistenza della dotazione organica nella misura del 70 per cento dei posti di insegnamento complessivamente funzionanti. Le altre proposte variano invece da un minimo del 30 per cento (atto Senato n. 1909, di iniziativa della senatrice Acciarini ed altri) ad un massimo del 90 per cento (atto Senato n. 554 dei senatori Bevilacqua ed altri). Al riguardo, occorre tuttavia rilevare che attualmente gli insegnanti di religione cattolica non hanno un orario di cattedra completo. L'inquadramento in ruolo impone invece l'attribuzione di cattedre di 18 ore, dal che deriva la percentuale suggerita nel disegno di legge n. 1877 (e su cui si era del resto già convenuto nella scorsa legislatura) del 70 per cento; risulta invece impraticabile la percentuale del 90 per cento. Per converso, desta perplessità la proposta del 30 per cento contenuta nell'atto Senato n. 1909, atteso che in tal caso molti insegnanti resterebbero non di ruolo, con una probabile accentuazione degli insegnanti religiosi che più difficilmente accettano l'inquadramento, giudicando incompatibile con i propri impegni pastorali un orario di cattedra di 18 ore.
L'articolo 3 del disegno di legge n. 1877 regola poi l'accesso ai ruoli e definisce le procedure ordinarie di reclutamento, dopo una inevitabile fase transitoria. Si tratta in questo caso di concorsi ordinari, sia pur caratterizzati dall'accertamento della competenza specifica in capo all'autorità religiosa.
Dopo aver dato conto dei titoli previsti dal punto 4 dell'Intesa, il relatore si sofferma sulle procedure di assunzione ed in particolare sull'intesa con l'ordinario diocesano competente per territorio che caratterizza il contratto a tempo indeterminato. Analogamente, ai motivi di risoluzione del contratto previsti dalle disposizioni vigenti, si aggiunge la revoca dell'idoneità da parte del medesimo ordinario diocesano. Al riguardo, egli dà conto peraltro di uno studio in corso da parte della Conferenza episcopale per valutare la possibilità di conferire un'idoneità valida su tutto il territorio nazionale.
L'articolo 4 reca invece norme in materia di mobilità, fermo restando che la mobilità verso altro insegnamento è subordinata al possesso del titolo di studio e all'abilitazione richiesti dall'ordinamento. All'insegnante cui sia stata revocata l'idoneità dall'ordinario diocesano, resta quindi la scelta fra chiedere il trasferimento ad altro insegnamento, qualora sia in possesso dei requisiti richiesti, ovvero fruire della mobilità professionale.
L'articolo 5 detta le norme per disciplinare la fase transitoria, su cui molto acceso fu il dibattito nella scorsa legislatura. Non va tuttavia dimenticato che anche la legge n. 124 del 1999 ha individuato un percorso specifico per gli insegnanti precari e nella stessa linea si pone la norma in oggetto, dettando anzi disposizioni assai puntuali per l'accesso al concorso riservato.
L'articolo 6 reca le norme di copertura finanziaria.
Il relatore si sofferma infine sulle problematiche specifiche delle regioni di confine, ricordando che – in virtù della specifica autonomia – nelle province di Trento e Bolzano gli insegnanti di religione cattolica sono già di ruolo e tutti gli ordini di scuola prevedono due ore di insegnamento settimanale. La situazione appare tuttavia non perfettamente omogenea nelle due province, atteso che all'atto della revisione concordataria del 1985 erano state approvate le norme di attuazione dello Statuto speciale del Trentino Alto Adige per Bolzano ma non per Trento.
Conclude, proponendo l'assunzione del disegno di legge n. 1877 quale testo base.

7a 21 Interrogazioni
7a 22, 30 Indagine conoscitiva sullo stato di attuazione del decreto legislativo 5 giugno 1998, n. 204, recante norme sul coordinamento, la programmazione e la valutazione della politica nazionale relativa alla ricerca scientifica e tecnologica: audizione del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca

(22.01.03) Agli intervenuti nel dibattito replica quindi il ministro MORATTI, la quale conviene anzitutto con l'esigenza, sottolineata in particolare dal senatore Tessitore, di garantire un'efficace valutazione della ricerca. Al riguardo, rileva che detta esigenza è segnalata anche nelle Linee guida per la politica scientifica e tecnologica approvate dal CIPE lo scorso aprile e si pone in stretta connessione con l'obiettivo di una ottimale programmazione degli investimenti. Il Ministero ha quindi incaricato il Comitato per la valutazione della ricerca (CIVR) di elaborare apposite Linee guida ed attende l'elaborato definitivo entro brevissimo tempo. Indi, sarà avviato il consueto iter di coinvolgimento della comunità scientifica ed universitaria, nonché evidentemente delle Commissioni parlamentari. Nell'anticipare fin d'ora che il documento farà senz'altro tesoro di standard già elaborati dalla Conferenza dei rettori così come di esperienze concrete delle università, manifesta l'auspicio che il confronto possa essere avviato entro la fine del prossimo mese.
Quanto alla preoccupazione, espressa anch'essa dal senatore Tessitore, relativa alla decurtazione operata dalla legge finanziaria dei contributi destinati agli enti di ricerca, ella precisa che la riduzione non è stata del 10 per cento come ipotizzato bensì dell'1,6 per cento e si riferisce al solo 2003, atteso che i fondi per il 2004 sono rimasti sostanzialmente pari a quelli del 2002. La razionalizzazione degli enti di ricerca, in avanzata fase di elaborazione, consentirà poi ulteriori economie di gestione che compenseranno la decurtazione apportata per il 2003.
Il senatore Tessitore, prosegue il Ministro, segnalava infine l'esigenza di idonee forme di tutela per la ricerca individuale e di piccoli gruppi. Al riguardo, ella ricorda che il Fondo per gli investimenti nella ricerca di base (FIRB) prevede una specifica allocazione di risorse per sostenere la capacità dei ricercatori singoli o associati in piccoli gruppi, sostenendo significativamente i progetti
curiosity driven ed incentivando la creatività dei giovani ricercatori. In tal senso, nel biennio in corso il FIRB ha finanziato 277 progetti per un totale di 59 milioni di euro destinati a tale specifico intervento.
Il Ministro si sofferma poi sulle osservazioni relative alla scarsità di risorse destinate alla ricerca scientifica emerse nel dibattito. A tale proposito, ribadisce l'impegno del Governo ad accrescere gli investimenti fino al conseguimento dell'1 per cento del prodotto interno lordo (PIL) nell'arco della legislatura, come indicato nelle Linee guida. A causa di difficoltà economiche di carattere nazionale ed internazionale, la legge finanziaria per il 2003 non ha potuto rispettare l'entità dei finanziamenti prevista. Essa contiene comunque segnali indiscutibilmente positivi, quali l'assegnazione (per la prima volta in forma strutturale e non quale contributo
una tantum) al FIRB di 300 milioni di euro nel triennio e di 100 milioni di euro aggiuntivi rispetto alle dotazioni attuali al Fondo per le agevolazioni alla ricerca (FAR). Inoltre, all'articolo 56, si istituisce un nuovo fondo per progetti di ricerca di particolare valore scientifico.
Al senatore Gaburro, che invocava interventi per un impiego più stabile dei ricercatori, il Ministro conferma l'impegno del Governo per una loro utilizzazione costante nel tempo nell'ambito dei grandi progetti strategici, che vengono sempre più configurandosi come veri e propri cantieri di formazione.
Alla senatrice Vittoria Franco, che esprimeva preoccupazione per la scarsa mobilità assicurata ai ricercatori stranieri in Italia, comunica poi che il Ministero ha allo studio alcuni interventi, da concordare con il Ministero del lavoro e quello dell'interno, volti proprio a rimuovere gli ostacoli ad una libera circolazione dei ricercatori.
Il Ministro si sofferma indi sulle considerazioni svolte dalla senatrice in ordine ad una presunta scarsa attenzione della ricerca ai settori sanitario e farmaceutico, osservando che, al contrario, si tratta di settori indicati come prioritari nelle Linee guida. Il FIRB ha del resto già finanziato progetti in tali settori (post-genoma, nuova ingegneria medica, neuroscienze) per 137 milioni di euro, i quali sono già in fase di attivazione. Lo stesso Fondo per progetti di ricerca di cui all'articolo 56 della legge finanziaria del 2003, poc'anzi richiamato, è finalizzato ad interventi di tutela della salute, oltre che di innovazione tecnologica.
Quanto ai rilievi mossi in ordine al progressivo invecchiamento dei ricercatori, ella conferma l'impegno ad incrementare le risorse e prevederne una diversa allocazione. Ricorda tuttavia che con i progetti FIRB sono state finanziate attività di alta formazione che comportano l'inserimento di 900 giovani ricercatori nel circuito della ricerca. Con specifico riguardo al Mezzogiorno, il Programma operativo nazionale (PON) per la ricerca consente poi nuovi modelli di formazione attraverso l'assegnazione di 6.500 borse di studio, di cui 5.500 a soggetti di formazione e 1.000 per dottorati di ricerca.
Il Ministro risponde indi alle questioni poste dal senatore Modica.
Con riferimento alla lamentata crisi degli enti di ricerca, ella richiama la riorganizzazione in corso di elaborazione, che consentirà di attribuire a ciascun ente una missione più chiara, evitando la dispersione o sovrapposizione di risorse anche attraverso forme di multidisciplinarietà e stimolando un maggior raccordo con le università da un lato e il mondo produttivo dall'altro.
Informa poi di aver incaricato la segreteria tecnica del Ministero di verificare il posizionamento dell'Italia rispetto alle tematiche di ricerca più rilevanti in vista della predisposizione di un nuovo Programma nazionale di ricerca. Inoltre, il Ministero ha avviato un'indagine sui sistemi di ricerca in connessione con il processo di internazionalizzazione del Paese. Avvalendosi degli addetti scientifici all'estero, è stata così predisposta una mappatura dei Paesi verso cui l'Italia può esportare ricerca, con cui può collaborare in forme di partnerariato, ovvero da cui può importare ricerca. Riservandosi di far pervenire alla Commissione una sintesi di detta mappatura, si sofferma quindi sull'esigenza, posta sempre dal senatore Modica, di una maggiore integrazione dei sistemi di ricerca ricordando come essa sia un obiettivo prioritario delle Linee guida, da realizzare attraverso il sostegno a progetti di carattere rilevante e multidisciplinare.
Osserva poi come l'invocato superamento della distinzione fra ricerca di base e ricerca applicata non sia contraddetto dall'esistenza di due Fondi diversi, atteso che i progetti rispettivamente finanziati non si pongono gli uni in una fase temporalmente antecedente rispetto agli altri.
Individua altresì nei distretti ad alta tecnologia uno strumento significativo di armonizzazione dei sistemi a livello regionale, nazionale ed europeo. Cita in proposito i due esempi di Torino e Padova, osservando come, nel primo caso, sia stato istituito un centro di eccellenza atto anche a far nascere nuove imprese e, nel secondo caso, proprio in un'ottica di armonizzazione sia stato istituito un gemellaggio con un centro giapponese.
Ritiene poi di aver già risposto alle osservazioni del senatore D'Andrea sulla scarsità delle risorse destinate alla ricerca e sulla priorità da assicurare a tale profilo rispetto al riordino degli enti.
Alla senatrice Soliani, che invocava un più stretto rapporto tra l'Esecutivo e comunità scientifica, conferma l'intenzione di sviluppare il più ampio confronto sulla riorganizzazione degli enti prima del definitivo passaggio in Consiglio dei ministri, come del resto già sperimentato con riferimento alle Linee guida.
Quanto invece alle critiche sollevate in ordine a modalità occasionali di finanziamento della ricerca, su cui dovrebbero prevalere fondi strutturali, pur confermando il proprio impegno ad incrementare le risorse di carattere strutturale, fa presente di condividere anche iniziative quali l'introduzione di una tassa di scopo sul fumo, che nulla impedisce possa nel tempo assumere carattere più stabile.
Conviene indi con la richiesta, avanzata da diversi senatori, di sganciare l'erogazione dei contributi da criteri burocratici, spezzando quindi la catena dell'autoreferenzialità. Per la prima volta quest'anno il CIVR ha del resto effettuato una valutazione esterna degli enti di ricerca, che si è affiancata all'operato dei comitati di valutazione interni.
Conclude concordando infine con l'esigenza, sollevata dal senatore Favaro, di un maggiore coinvolgimento del mondo produttivo, quanto meno nei casi in cui gli imprenditori rinvengano motivi di interesse e cita al riguardo la già menzionata fattispecie dei distretti ad alta tecnologia. Dà conto altresì di un tavolo tecnico di confronto istituito con le fondazioni bancarie proprio sui temi della ricerca.

 

Governo

31 Il Consiglio dei Ministri si è riunito a Palazzo Chigi alle ore 17,15

All'inizio dei lavori il Presidente Berlusconi ha svolto una relazione sui contatti avuti con alcuni colleghi di Paesi alleati ed in particolare sull'incontro con il Presidente Bush in ordine alla situazione irachena.
Il Consiglio ha approvato i seguenti provvedimenti:
su proposta del Presidente del Consiglio, Berlusconi, e del Ministro dell'Interno, Pisanu:
- un decreto-legge che provvede ad elevare (fino al 90%) l'elargizione spettante a titolo di provvisionale alle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata; si prevede anche la possibilità di elargire l'assegno vitalizio già previsto dalle leggi in vigore, ai cittadini, agli stranieri, agli apolidi ed ai superstiti, prima dell'emanazione di sentenza, se le indagini dimostreranno con chiara evidenza che la natura delle azioni che hanno causato il danno è terroristica, eversiva o imputabile a forme di criminalità organizzata. E' prevista, inoltre, la possibilità di elargire borse di studio per l'istruzione elementare e secondaria inferiore, oltre che per tutti i livelli di istruzione seguenti, agli orfani ed ai figli delle vittime;
su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, Moratti:
- tre schemi di decreto legislativo per la riforma ed il riordino del CNR (Consiglio nazionale delle ricerche), dell'INAF (Istituto nazionale di astronomia e astrofisica) e dell'ASI (Agenzia spaziale italiana), con il fine di adeguarne la missione e la struttura al contesto europeo e di favorirne l'inserimento nelle grandi reti di ricerca europee ed internazionali; l'organizzazione e la struttura degli enti viene sostanzialmente basata su strutture omogenee, con compiti definiti in modo puntuale, la cui funzionalità viene assicurata da un assetto spiccatamente manageriale, riservando alla componente scientifica la formulazione dei progetti e dei piani di attività. In particolare si prevede: · per il CNR l'attribuzione di autonomia scientifica, finanziaria, contabile, organizzativa e patrimoniale; vengono individuate le attribuzioni del consiglio di amministrazione con la previsione di macro-aree di ricerca a carattere interdisciplinare; individuati gli organi di gestione (con un consiglio di amministrazione che sostituisce il consiglio direttivo), mentre la struttura viene articolata in dipartimenti a capo dei quali è posto un responsabile della programmazione; è previsto un comitato di valutazione dei risultati della attività di ricerca svolta dall'ente sulla base di un piano triennale ed annuale deliberati dal consiglio di amministrazione ed approvati dal Ministro, sentiti i Ministri dell'economia e delle finanze e della funzione pubblica; nell'ente confluiranno alcuni enti di ricerca preesistenti, quali l'Istituto nazionale di diritto agrario, l'Istituto nazionale di ottica applicata, l'Istituto papirologico “G.Vitelli”, l'Istituto nazionale di fisica della materia.
· per l'INAF viene previsto un consiglio di amministrazione ed un consiglio scientifico, mentre l'organizzazione è ripartita in dipartimenti che predispongono il piano triennale e quello annuale di ricerca; viene costituito un comitato di valutazione dei risultati dei programmi, che tiene conto dei criteri definiti dal Ministero. E' prevista altresì la confluenza di Istituti scorporati dal CNR: l'Istituto di astronomia, l'Istituto di astrofisica spaziale e l'Istituto di fisica dello spazio interplanetario;
· per l'ASI si tiene particolarmente conto dell'obiettivo di promuovere, sviluppare e diffondere la ricerca applicata nel settore spaziale e aerospaziale, potenziando la presenza italiana nelle sedi internazionali. Vengono definiti con maggiore puntualità i compiti dell'ente e prevista l'elaborazione di un piano triennale spaziale e di un piano di dettaglio; l'organizzazione viene dotata di un consiglio scientifico con compiti propositivi e consultivi. Anche per l'ASI viene previsto un comitato di valutazione dei risultati della ricerca svolta dall'ente.
Sui tre provvedimenti verrà acquisito il parere della Commissione bicamerale per la riforma amministrativa.
Con particolare riferimento al CNR, per il quale è previsto un più complesso processo di riordino, il Ministro Moratti ha informato il Consiglio che è suo intendimento procedere allo scioglimento dei relativi Organi di gestione e, contestualmente, alla nomina del prof. Adriano DE MAIO a Commissario straordinario del CNR fino alla riorganizzazione dello stesso e comunque non oltre il 31 gennaio 2004. Il Consiglio ha condiviso;
su proposta del Ministro per le politiche comunitarie, Buttiglione, e del Ministro per l'innovazione e le tecnologie, Stanca:
- un decreto presidenziale che adegua il quadro normativo italiano delle disposizioni sulla firma elettronica al dettato comunitario, modificando talune parti del testo unico in materia di documentazione amministrativa. Il provvedimento detta una compiuta disciplina in materia di firme elettroniche, di attività dei certificatori (libera e non soggetta ad autorizzazione preventiva) e loro accreditamento, al fine di ottenere il riconoscimento dei requisiti più elevati di qualità e di sicurezza; sarà il Dipartimento per l'innovazione e le tecnologie a vigilare sul corretto svolgimento delle attività di certificazione, ed a controllare periodicamente i certificatori accreditati. Sul provvedimento si è espresso favorevolmente il Consiglio di Stato ed il Garante per la protezione dei dati personali; è stata inoltre esperita, con esito favorevole, la procedura di informazione alla Comunità europea; (...)
su proposta del Ministro per le politiche comunitarie, Buttiglione, e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Maroni:
- uno schema di decreto legislativo che adotta misure finalizzate a contrastare i rischi per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro, introduce l'obbligo del ricorso a servizi di prevenzione e protezione esterni al luogo di lavoro quando quelli interni siano insufficienti, prevede l'individuazione delle attitudini e delle capacità di cui devono essere in possesso le persone responsabili delle attività di prevenzione e protezione dei rischi professionali per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Il provvedimento integra la normativa esistente (legge n.626 del 1994), sanando un contenzioso in sede comunitaria che nel 2001 dichiarò l'Italia inadempiente nei confronti degli obblighi dettati agli Stati membri. Sul provvedimento verranno acquisiti i pareri della Conferenza Stato-Regioni e delle Commissioni parlamentari competenti;
su proposta del Ministro per i beni e le attività culturali:
- un disegno di legge per l'istituzione della Fondazione lirico-sinfonica Petruzzelli con sede nella città di Bari, ente di diritto privato che opererà nel settore musicale ed acquisirà, previo accordo con gli enti pubblici territoriali interessati, i diritti d'uso esclusivo del Teatro Petruzzelli di Bari come previsto da apposito protocollo sottoscritto con la Regione Puglia, la Provincia ed il Comune di Bari e le parti private. Torna a nuova vita il noto Teatro, con la fisionomia di Fondazione,e va ad aggiungersi alle altre tredici analoghe Fondazioni attualmente esistenti in Italia nel settore; - uno schema di decreto presidenziale per il funzionamento amministrativo e contabile delle Soprintendenze dotate di autonomia gestionale in considerazione della loro competenza su beni caratterizzati da eccezionale valore archeologico, storico, artistico o architettonico; le norme sono rivolte anche a musei, biblioteche pubbliche statali, archivi di Stato e soprintendenze archivistiche. Sul provvedimento verranno acquisiti i pareri del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari competenti; (...)
Il Consiglio ha infine deliberato: (...)
su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca:
- nomina del dott Salvatore Maria MICCICHE' a componente del Consiglio di amministrazione dell'Istituto nazionale di documentazione per l'innovazione e la ricerca educativa (INDIRE). (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 20,00.

24 Il Consiglio dei Ministri si è riunito alle ore 10,25 a Palazzo Chigi

In apertura della riunione il Presidente Silvio Berlusconi ha ricordato con parole commosse la figura del Senatore a vita Giovanni Agnelli protagonista per oltre mezzo secolo della vita italiana. Il Consiglio si è unito al cordoglio.
Il Consiglio ha successivamente ascoltato una approfondita relazione del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, Moratti, sul tema della riforma organica e della revisione strutturale degli enti di ricerca, con la quale il Governo dà attuazione alla specifica delega che gli è stata conferita dal Parlamento, anche in coerenza con le Linee guida per la politica scientifica e tecnologica del Governo approvate dal CIPE lo scorso anno. Dopo una approfondita discussione sugli aspetti della complessa riforma, il Consiglio ha avviato l'esame degli schemi di decreti legislativi sul riordino del CNR, dell'Istituto di astrofisica e dell'Agenzia spaziale, riservandosi l'approvazione degli stessi nella prossima riunione.
Il Consiglio ha altresì approvato i seguenti provvedimenti:
su proposta del Ministro per le politiche comunitarie, Buttiglione:
- un disegno di legge comunitaria 2003, che secondo il noto e sperimentato modello reca le disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alla Comunità europea; tra le novità di maggior rilievo va sottolineata la previsione di un'azione sostitutiva dello Stato nei confronti di Regioni titolari di competenze oggetto di obblighi comunitari: a garanzia dell'obbligo nazionale di adempiere al dettato comunitario, lo Stato potrà infatti intervenire anche in materie a competenza ripartita con disposizioni che perderanno efficacia (clausola della cedevolezza) nel momento in cui la Regione inadempiente si attiverà con proprie norme. Degna di nota anche la delega conferita al Governo per riordinare in testi unici omogenei le disposizioni dettate per recepire direttive comunitarie; anche in tale caso si applica la clausola della cedevolezza. Tra le principali deleghe che lo Stato dovrà attuare vanno sottolineate la modifica alla disciplina in materia di accesso alla professione di notaio; il trattamento dei dati personali e la tutela della vita privata nelle comunicazioni elettroniche; il riordino della disciplina in materia di tutela dall'inquinamento acustico. Il disegno di legge ha ricevuto il parere favorevole della Conferenza Stato-Regioni;
su proposta del Ministro per le politiche comunitarie, Buttiglione, del Ministro delle attività produttive, Marzano, e del Ministro per l'innovazione e le tecnologie, Stanca:
- uno schema di decreto legislativo che recepisce disposizioni comunitarie per l'adozione di regole uniformi per il commercio elettronico nel mercato interno, per sua natura senza frontiere, al fine di assicurare la libera prestazione dei servizi on line. L'obiettivo è fornire una base comune di regole a tutte le transazioni in cui la negoziazione degli accordi avviene senza la presenza fisica dei contraenti e quindi prevedendo procedure trasparenti che consentano anche costi di produzione minori e accrescano la fiducia dei consumatori nei contratti telematici. Sul provvedimento verranno acquisiti i prescritti pareri; (...)
Con l'astensione del Presidente Berlusconi e del Sottosegretario Letta, che si sono temporaneamente allontanati, il Consiglio ha poi varato il decreto presidenziale che approva il contratto di servizio tra il Ministero delle comunicazioni e la RAI per il triennio 2003-2005, con il fine di integrare ed aggiornare gli assetti industriali, finanziari, di migliorare la qualità del servizio e di adeguare il canone. Ampio rilievo viene dato all'individuazione della missione del servizio pubblico, ai generi dell'offerta radiotelevisiva, alla tutela dei minori, all'impegno per i disabili sensoriali, alla valorizzazione delle culture regionali, locali e delle minoranze linguistiche. (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 12,25

17 Il Consiglio dei Ministri si è riunito alle ore 18,10 a Palazzo Chigi

Il Consiglio ha approvato i seguenti provvedimenti: (...)
su proposta del Ministro per le politiche comunitarie, Buttiglione, del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Maroni, e del Ministro per la funzione pubblica, Mazzella:
- uno schema di decreto legislativo di recepimento di direttive comunitarie in materia di organizzazione dell'orario di lavoro, con ampi e significativi rinvii alla autonomia negoziale delle parti sociali che disciplinerà compiutamente la materia all'interno del quadro di indirizzo tracciato in adesione al dettato comunitario nei limiti temporali consentiti; vengono definite tra l'altro le nozioni di: orario di lavoro e la durata massima (48 ore in media alla settimana compreso lo straordinario), ferie (almeno quattro settimane all'anno), riposo (almeno 24 ore consecutive ogni sette giorni, di regola la domenica), lavoro straordinario, lavoro notturno e sua durata massima (l'idoneità va accertata da strutture pubbliche competenti), lavoro a turni; la disciplina è rivolta a tutti i settori di lavoro pubblici e privati (ad eccezione della gente di mare e del personale di volo dell'aviazione civile) e nel rispetto di specifiche disposizioni vigenti per le Forze armate, i servizi di protezione civile, il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, il personale di strutture giudiziarie, penitenziarie e con compiti di sicurezza pubblica. Sul provvedimento verrà acquisito il parere delle Commissioni parlamentari competenti; (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 19.50.

10 Il Consiglio dei Ministri si è riunito alle ore 17,15 a Palazzo Chigi

(...) Il Consiglio ha poi approvato i seguenti provvedimenti:

su proposta del Ministro della giustizia, Castelli:

- un decreto legislativo che attua una riforma organica della disciplina vigente in materia di società di capitali e di società cooperative. Si tratta di un rilevante aggiustamento delle norme di diritto societario che, nel rispetto di indirizzi e vincoli comunitari, fra l'altro semplifica la fase di costituzione delle società per azioni limitando la rilevanza dei vizi, introduce la disciplina dei patti parasociali, innova quella dei conferimenti ( con particolare riguardo alla nuova filosofia del rapporto fra questi e le azioni assegnate al socio e quindi della tutela del capitale sociale), nonché del valore, dell'emissione e del trasferimento delle azioni e delle obbligazioni; razionalizza i poteri dell'assemblea (anche con riferimento a convocazione, quorum, diritti di intervento, rappresentanza dei soci); prevede nuovi sistemi di governance disegnando diversi tipi di gestione societaria alternativa; amplia le cause del recesso; introduce il nuovo istituto dei patrimoni destinati ad uno specifico affare; riforma integralmente la fisionomia delle società a responsabilità limitata ed inoltre accelera, semplifica e chiarisce le fasi dello scioglimento e della liquidazione; introduce regole trasparenti per la direzione ed il coordinamento di società (anche con riferimento alla tutela dei soci di minoranza); facilita la trasformazione, la fusione e la scissione di società. Per le società cooperative la riforma si muove sulle direttrici di favorirne la competitività anche attraverso il loro accesso ai mercati, valorizzarne il carattere imprenditoriale, semplificarne la disciplina, ampliare gli ambiti dell'autonomia statutaria. Particolarmente degna di nota la nuova collocazione sistematica delle cooperative a mutualità prevalente e la definizione dei rapporti fra queste e le altre cooperative;
- un decreto legislativo che introduce una nuova procedura per il contenzioso relativo ai procedimenti in materia di diritto societario e di intermediazione finanziaria, nonché in materia bancaria e creditizia, e che realizza tra l'altro la concentrazione dei procedimenti e la riduzione dei tempi processuali ; si tratta di un intervento che, al fine di realizzare un processo più agile e rapido, introduce un nuovo rito per le controversie civili in materia societaria che valorizza in pieno il principio dispositivo, realizzando altresì la tendenziale concentrazione dell'intera causa in una sola udienza. Questo nuovo rito è coerente con quanto è emerso dai lavori compiuti dalla Commissione Vaccarella che ha elaborato le direttrici fondamentali di una riforma organica di tutto il processo civile; il provvedimento deliberato oggi dal Consiglio potrà costituire una sperimentazione generalizzabile in un futuro prossimo. E' dunque naturale che l'intervento si estenda ad una rinnovata disciplina dei procedimenti in camera di consiglio, di quelli cautelari, dell'arbitrato, introducendo anche un nuovo tipo di “arbitraggio economico” dotato di potenzialità applicative inesplorate. Rilevante, inoltre, la previsione e l'incentivazione di una vasta gamma di modalità di risoluzione delle controversie alternative alla sentenza.
Data la complessità della riforma, su richiesta delle Commissioni parlamentari competenti e degli operatori, entrambi i provvedimenti entreranno in vigore il 1° gennaio 2004, anche se sarà possibile da subito per le società adeguare i propri statuti alla nuova disciplina;
su proposta del Ministro per le politiche comunitarie, Buttiglione:
- il disegno di legge comunitaria 2003, che secondo il noto e sperimentato modello reca le disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee; tra le novità di maggior rilievo vi è la previsione di un'azione sostitutiva dello Stato nei confronti di Regioni titolari di competenze oggetto di obblighi comunitari: a garanzia dell'obbligo nazionale di adempiere al dettato comunitario, lo Stato potrà infatti intervenire anche in materie non proprie con disposizioni che perderanno efficacia (principio della cedevolezza) nel momento in cui la Regione inadempiente si attiverà con proprie norme. Degna di nota anche la delega conferita al Governo per riordinare in testi unici omogenei le disposizioni dettate per recepire direttive comunitarie. Il disegno di legge verrà trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni per il parere;
su proposta del Ministro per gli affari regionali, La Loggia:
- uno schema di decreto presidenziale che rende più agile e veloce il finanziamento dei progetti che i soggetti della pubblica amministrazione possono presentare per attuare le iniziative necessarie alla tutela delle minoranze linguistiche storiche diffuse sul territorio nazionale; il regolamento ha ricevuto il parere favorevole del Consiglio di Stato e della Conferenza unificata; (...)
Su proposta del Ministro della salute il Consiglio ha poi adottato, con deliberazione motivata ai sensi dell'articolo 3 del decreto legislativo n.281 del 1997, la ripartizione delle disponibilità finanziarie per il Servizio sanitario nazionale 2002.
Il Ministro Buttiglione ed il Sottosegretario Letta per incarico del Ministro Maroni hanno svolto una relazione sui problemi connessi con l'attuazione della direttiva 2000/34/CE in materia di organizzazione dell'orario di lavoro. Il tema, per la sua rilevanza, è alla viva attenzione del Governo in considerazione della sua immediata connessione con la salute e la sicurezza dei lavoratori; saranno disciplinati, tra l'altro, il riposo, il congedo, la durata settimanale, il lavoro notturno, le turnazioni, la garanzia della continuità dei servizi e della produzione, ove necessaria. Il Consiglio ha quindi ribadito la necessità di pervenire quanto prima alla definizione di questa importante disciplina. A tal fine il Ministro Maroni ed il Ministro Buttiglione presenteranno al prossimo Consiglio dei Ministri la normativa di attuazione. (...)
In chiusura dei lavori il Consiglio ha quindi deliberato:
su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca:
- nomina del prof. Iginio MARSON a Presidente dell'Istituto nazionale di Oceanografia Sperimentale di Trieste (O.G.S.). (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 19,40.

 



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